Il Cus Catania di Malagò cancella la sconfitta contro lo Sport Club Gravina… Battutta l’Igea Barcellona di Coach SigilloCus Catania vs Igea Barcellona 92-86
Cus Catania: Ferrara 5, Pennisi 2, Signorello 2, Bellitti, Comis, Sigillo 11, Leonardi 12, Persano 57, Puleio (cap.) 2, Gambino 1, Santuccio e Ronza. All. Laudani-Malagò
Igea Barcellona: Bisignani 5, Munafò 12, Trovato 12, Giunta, Sansotta, Messina n.e., Salzano 2, Sindoni 5, Paulesu 2, Calabrò, Merenda 10 e Rizzo 38. All. Sigillo
Parziali: 22-11; 24-25; 24-28; 22-22.
Dopo l’ottima prestazione nel derby etneo della scorsa giornata, il Cus riesce a dare continuità al buon momento sfruttando al meglio il turno casalingo contro l’Igea Barcellona di coach Sigillo. Una gara iniziata sotto i migliori auspici per i padroni di casa, ha avuto un epilogo non proprio edificante per la formazione ospite, rea di aver lungamente contestato la coppia arbitrale, peraltro spesso in affanno nel gestire la gara, soprattutto nelle seconda parte. Al consueto aplomb del Cus Catania, ha così fatto da contraltare l’aspra, ma non sempre ingiustificata, vena polemica dei tirrenici che hanno pagato a caro prezzo le loro intemperanze. Al termine delle ostilità, due dei giocatori ospiti finiranno anzitempo la loro partita per somma di falli, con un referto che registra anche due falli antisportivi e un tecnico. Ma è la panchina a pagare il prezzo più alto, con le espulsioni di allenatore e dirigente accompagnatore. Un piccolo bollettino di guerra senz’altro evitabile, frutto più di proteste che di una partita scorretta.
La cronaca del match ci racconta di un’ottima partenza del Cus che infila sovente in velocità la difesa a zona degli ospiti che, dal canto loro in questa fase, non trovano il bandolo della matassa nemmeno in attacco. Barcellona passa così “a uomo”, ma ottiene l’unico risultato di andare in bonus già a metà del quarto. Intorno al settimo, dopo aver raggiunto il massimo vantaggio a più 15, cala però vistosamente l’intensità dei padroni di casa che concedono gloria agli ospiti nel finale di frazione. Nel secondo quarto i locali, a sorpresa, cominciano male. Il loro gioco diviene d’improvviso confuso e sono spesso costretti al fallo (3 in appena 1’ di gioco) per arginare il barcellonese Rizzo, autentico spauracchio con le spalle a canestro. Ne trae beneficio l’Igea che si porta ad appena una lunghezza attorno al quarto minuto. Segue una fase di equilibrio, ma senza acuti da nessuna delle due parti. Finale di tempo tutto marca Cus, con la “premiata ditta” Leonardi-Persano sugli scudi, che recupera quanto dilapidato e va al riposo in vantaggio di dieci lunghezze.
Dalla pausa lunga Barcellona rientra con maggiore convinzione e ben deciso ad impostare il gioco sul suo alfiere Rizzo, che sotto canestro sbaglia davvero poco. Al Cus non resta che affidarsi al suo attacco per tenere in equilibrio le sorti di una gara che ora vive all’insegna del botta e risposta, con leggera prevalenza degli ospiti. Alcune contestate decisioni arbitrali danno il via al match parallelo tra la panchina dell’Igea e la direzione di gara, con gli esiti di cui si è già dato conto. Cusini ancora efficaci a fil di sirena, ma parziale di frazione appannaggio del Barcellona. L’ultima parte di gara fa registrare, nell’ordine, dopo 4’ l’espulsione di coach Sigillo (2° “tecnico”), seguito a ruota dai suoi Bisignani e Munafò (5° fallo). La gara diventa inevitabilmente nervosa e largamente contestata dal pubblico ospite, ma il punteggio danza sempre attorno alla parità. A 40” dalla sirena finale gli etnei, avanti di una lunghezza, perdono palla e ospiti in vantaggio. A 30” Persano ristabilisce la parità con 1/2 dalla lunetta. Nell’azione successiva ancora Persano ruba palla a metà campo e s’invola verso il canestro, ma viene fermato da un fallo antisportivo al quale seguono le vibrate proteste della panchina messinese, che subisce un altro “tecnico” e l’espulsione del dirigente. Locali che beneficiano così di ben sei liberi e possesso palla. Persano infila un incredibile 5/6, seguito dall’1/2 di Ferrara a sua volta fermato fallosamente a tempo scaduto.
Poco da aggiungere sulla formazione di coach Sigillo che, nonostante la sconfitta e le sanzioni subite, non ha certo demeritato. Tra i catanesi bene ancora una volta l’atteggiamento che gli consente di giocare con la giusta tensione una gara tutt’altro che facile per tutti i 40’. Bene anche l’esordio di Bellitti, classe ’97 che avrà certamente altre occasioni nel corso del campionato. Benissimo ancora una volta Ferrara, una delle new entry di stagione che è già un sicuro punto di riferimento per la squadra, così come capitan Puleio, la cui grinta indiscussa andrebbe però supportata da maggior precisione. In crescita, ma ancora con amplissimi margini di miglioramento, Leonardi e Sigillo. Meno bene i troppi che non riescono ancora a scrollarsi di dosso lo stato emotivo che gli impedisce di esprimersi, non consentendo a coach Malagò di concedere più riposo ai soliti noti. Discorso a parte merita Persano, oggi inarrivabile con i suoi 57 punti! Molto maturato, spesso immarcabile, ha quasi del tutto abbandonato la tendenza ad iniziative isolate e velleitarie, per porre il suo talento realizzativo al servizio della squadra, che a sua volta acquista fiducia e vigore in un meccanismo virtuoso a tutto vantaggio proprio della squadra.
Prossimo appuntamento per gli etnei il 5 dicembre. Dopo il turno di riposo previsto dal calendario, andranno a Licata per far visita all’ex cenerentola del torneo under 15 d’eccellenza nella trascorsa annata. I gialloblu di coach Imbrò, come e più del Cus infatti, hanno capitalizzato l’esperienza maturata nella passata stagione, perdendo fin’ora solo una gara contro la capolista Mia Messina. Guai a sottovalutare l’impegno.
G. Ronza
Addetto Stampa Cus Catania
Redazione Basket Catanese