Catania: finisce l’avventura play off… Il miglior risultato degli ultimi trent’anni… Confente e Consoli, che partenza!… Ciracì: «Gara-1 più difficile»… Borzì: «Squadra encomiabile»…
Virauto-Bisceglie 73-85
PalaArcidiacono di Catania, 19 maggio, 20:30
Virauto Ford Catania: Catotti, Di Masi n.e., Degregori 15, Consoli 16, Confente 12, Gambolati 14, Reale 10, Novatti, Caltabiano n.e., Rolando 6. All. Borzì.
Ambrosia Bisceglie: Filloy 3, Gambarota 5, Gallerini 19, Di Pierro n.e., Novati 11, Polselli 3, Maino 8, Torboli 16, Storchi 14, Mainoldi 6. All. Ciracì.
Arbitri: Ferrari e Galasso.
Parziali: 19-23; 41-35; 50-59.
Note: tiri liberi Catania 14/22, Bisceglie 17/25. Tiri da 3: Catania 5/19, Bisceglie 12/27.
È finita tra gli applausi di un pubblico caldo e che ha sostenuto la squadra sino alla fine. Cosa si può rimproverare ad una squadra tecnicamente, fisicamente e numericamente inferiore agli avversari, ma che gioca con il piglio da grande per venti minuti, si perde e poi dà il massimo per recuperare? C’è qualcosa da appuntare: la lunga serie di errori da sotto di Rolando, i falli che frenano Gambolati e Degregori, un Reale che supera a stento il 30% al tiro, Confente e Consoli che partono con l’acceleratore e finiscono in riserva, Novatti e Catotti che non incidono. Be’, sono solo dettagli: Virauto-Bisceglie è stata una partita appassionante, combattuta, emozionante. E ha scritto un’importante pagina della storia del nostro basket.
Risale al 1974-‘75 l’ultima partecipazione di una catanese al terzo livello della pallacanestro nostrana (lo Sport Club in una Serie B su tre fasi). Da allora, il massimo è stato toccato nel biennio 1979-’80 e 1980-’81, quando lo Jägermeister giunse quarto nella Poule B. La Virauto quest’anno è arrivata tra le migliori cinque del girone, superando il già ottimo traguardo dello scorso campionato e chiudendo in semifinale una corsa che l’ha portata comunque al miglior risultato visto a Catania negli ultimi trent’anni. E non è poco.
L’incontro merita qualche riga di cronaca. Nel palazzetto pieno, non sono i soliti Degregori e Reale a spingere i rossazzurri verso il primo vantaggio. Ci pensa Andrea Confente, che con due triple e un terzo tempo in contropiede apre le danze. Non è da meno Marco Consoli: fugge a Gallerini, subisce un antisportivo e sbaglia i due liberi, ma poi risolve il possesso seguente con una tripla; subito dopo schiaccia, esaltando i compagni e rispondendo al borioso Storchi. Catania si esalta in difesa, nel secondo periodo costringe i pugliesi a sfruttare tutti i 24”; non riesce a segnare qualcosa in più malgrado Rolando abbia tra le mani tanti palloni appetitosi, la “uomo” di Bisceglie è asfissiante. Ma Degregori torna a realizzare, anche in coast-to-coast, Gambolati mette due triple e sul 41-35 si conclude la prima semigara.
E qui esce fuori tutto ciò di cui ha disposizione coach Ciracì. Intanto una squadra infinita: il ventenne Gambarota, nono giocatore a disposizione dei pugliesi, segna la tripla sulla sirena del 20’ e dà avvio alla rimonta dopo l’intervallo lungo. Poi un quintetto pratico: Torboli tira due volte e segna i 5 punti del sorpasso. Una fisicità superiore: i biscegliesi usano le maniere forti per aprirsi gli spazi senza aver paura dei fischi arbitrali e gli scontri non si contano. Infine una difesa instancabile: ne escono sfiancati gli esterni etnei, che non riescono più a ragionare sul da farsi. Il 9-24 fotografa dieci minuti di superiorità disarmante. Alla fine, Degregori e Rolando tentano l’ultimo recupero, un tap-in del play riporta la partita sul -4, Confente sbaglia la tripla del -2, ma Novati (il tizio dalle calze a pois) chiude la pratica con tre bombe. E Bisceglie va alla semifinale intergirone.
«Abbiamo sofferto meno di domenica scorsa – attacca Angelo Ciracì –, ma è stata una gara equilibrata. Avevamo timore di Catania, che dopo il colpo di coda di Reggio ha dimostrato di meritare più di quanto ha detto la classifica finale. Non volevamo andare a gara-3, anche perché da mesi abbiamo problemi fisici (Filloy ad esempio non si regge più in piedi) e non sapevamo chi sarebbe stato bene. Ora attendiamo il risultato della serie tra Scauri ed Empoli, nel girone C, per sapere chi incontreremo nella semifinale intergirone». La via per la Serie A impone ai pugliesi altri due turni prima di poter festeggiare…
«La verità è che loro giocano in nove – si rammarica Pippo Borzì –, mentre noi siamo sempre gli stessi. Avremmo dovuto fare un’altra impresa… Eppure per impegno, determinazione e cattiveria non s’è vista la differenza. I ragazzi sono stati encomiabili, nei primi due quarti sembravano delle furie. Consoli ha fatto due periodi mostruosi, ma non può reggere per 40’ a un livello così alto. Reale e Degregori avevano anche qualche problema fisico. Rolando ha sbagliato tanto, ma non gliene faccio una colpa. Gambolati è stato condizionato dai falli e ha comunque fatto 14 punti. Confente è stato brillante. Abbiamo difeso mischiando uomo e zona per adeguarci ai loro giochi e per non affrontarli a viso aperto, perché sono troppo forti spalle a canestro, ma anche in questo caso c’è voluto un impegno assoluto, che ha stancato tutti mentalmente».
La squadra ha dimostrato un impegno e una volontà che vanno oltre il risultato nel campo: è passata la più forte, ma bisogna ringraziare comunque un gruppo che ha dimostrato di meritare la fiducia del pubblico. Appuntamento ad agosto!
Roberto Quartarone
Si è infranto il sogno della Virauto Ford Catania di proseguire nei play off promozione; la squadra etnea ha, infatti, perso gara-2 di semifinale contro la corazzata Bisceglie con il punteggio di 73-85.
Il quintetto rossazzurro è riuscito a tenere testa ai pugliesi per buona parte della gara e, grazie all’ottima prova di Marco Consoli, si è portato anche a + 9 (41-32) sul finire del secondo parziale, poi chiuso sul 41-35. Nella ripresa Bisceglie alza la testa e piazza un parziale di 15 a 3 portandosi sul 44-50 per poi chiudere la terza frazione 9 punti avanti, un vantaggio che riesce a gestire nell’ultimo quarto e a incrementare grazie ai tiri dalla lunga distanza di Novati. Alla fine alla Virauto non è bastato chiudere con ben cinque giocatori in doppia cifra per evitare l’eliminazione.
La squadra etnea è comunque uscita tra gli applausi dei tifosi rossazzurri che hanno gremito il PalArcidiacono sostenendo la squadra per tutta la gara.
Catania, 19 maggio 2010
UFFICIO STAMPA
Virauto Ford Pallacanestro Catania