B2 femminile: il fanalino di coda Gela è in vantaggio per 38’… Gela arriva fino al +15… Lazùr: poca concentrazione… Hristova: fondamentale in attacco e difesa…
Gela-Lazùr 41-47
Palestra Provinciale di Gela, 28 febbraio, 18:00
Virtus Gela: N. Cassarino 3, La Cognata 7, Cappellone 4, D. Cassarino 4, Cafà 6, Miccichè 9, Palmeri 6, Bentivegna 2. All. Romano.
Lazur Catania: Ceraulo 10, Ferrara, Pappalardo 9, Parisi 6, Varesio, Hristova 10, De Lucia, Borzì 4, Di Stefano, Mirabella, Messina 4, Licciardello 4. All. Cimellaro.
Arbitri: Festone e Paternicò di Piazza Armerina.
Parziali: 11-6; 24-18; 34-29.
Seconda vittoria consecutiva per la Lazur Catania. La squadra di Cimellaro ribalta in poco più di due minuti una partita che illusoriamente sembrava con merito in mano alle ragazze di Romano, le quali sbagliando pochissimo e contando sull’esperienza di Miccichè hanno tenuto in scacco le giovani catanesi. Gela è un campo certamente ostico, nulla doveva darsi per scontato ma evidentemente qualcosa era nell’aria se nessuno si è scomposto davanti al vantaggio di +15 a cui sono giunte le avversarie, rimaste infine ancora a secco di vittorie anche dopo questo incontro.
Brividi per questi inizi di play out per Catania considerando che l’andamento della partita è stato molto confuso e Hristova e compagne hanno gettato alle ortiche una quantità impressionante di palloni e di giocate nonostante la differenza tecnica che le divideva dalle determinate avversarie. La poca concentrazione mostrata è stata la causa di tutto ciò; nessuna delle ospiti ha dato la certezza di poter stare in campo con continuita quindi è stato obbligatorio più di un cambio per cercar la soluzione giusta. Grazie a ciò si è ottenuta la svolta.
Dalla panchina è stata infatti Pappalardo a scuotere per prima la squadra sfruttando ancora una volta la sua dote di tiratrice, fredda e anche questa volta determinante. Merito di non essersi mai arresa è ciò che invece può dirsi di Ceraulo che francamente è apparsa inutilmente nervosa in occasione di qualche giusto cambio. Ma la chiave di questo secondo tassello verso la costruzione di un desideratissimo equilibrio nei risultati è stata Hristova, assolutamente protagonista sia in attacco che in difesa in quegli ultimi due minuti che hanno seguato la sorte dell’incontro. Suo il canestro del sorpasso, come sue le marcature antecedenti questo momento.
Annullando con un ottima uomo Miccichè, la giocatrice bulgara ha tolto alla squadra di Gela il principio da cui partivano le giocate più pericolose e ha permesso alle compagne di recuperare palloni che sono apparsi “oro” in quelle frazioni di tempo in cui Catania è riuscita ad aumentare il discacco dalle gelesi con il canestro di Parisi e della giovane Licciardello. Mai 22 secondi furono così lunghi a causa della ovvia decisione delle ragazze di casa di adottare il fallo strategico; ma l’inerzia non si sposta e Messina non sbaglia un libero! La Lazur torna a casa con il sorriso, ma è bene metter testa già alla prossima in casa contro l’Otium di Costantino e compagne.
Chiara Borzì