L’Elefantino prima alla fine dell’andata… Ampio vantaggio iniziale… Difesa lenta e impacciata, San Matteo risale al -6… Rosanna Patara e la svolta… -8 finale…
LElefantino-San Matteo 61-53
PalaGalermo di Catania, 18 dicembre, 20:00
LElefantino Catania: Panvini, Halliday, Giunta 2, Patara 21, Carbone 8, Celi 6, Nigro, Bella 9, Musumeci 4, Bruni 5, Grosso 6, Li Pira. All.: Parisi.
San Matteo Messina: Gugliotta 10, Retto 17, Romanetti 8, Polizzi 2, Ferrara 2, Grillo 6, Raffaele 2, Vitale 2, Spadaro, Cascio 4. All.: Rabe.
Arbitri: Marino di Porto Empedocle e Buscema di Donnalucata.
Parziali: 22-7, 9-13; 17-14, 13-19.
DA SOTTO. Carbone tenta il tiro dal post basso [Basket Catanese]. |
L’Elefantino è campione di fine autunno, in coabitazione con la LuMaKa e l’Azzurra (con le pattesi prime nella classifica avulsa). È questa la notizia della serata, dato che in campo le ragazze di Dario Parisi non sono particolarmente brillanti. Forse si cullano troppo dell’enorme vantaggio iniziale: 10-1 dopo pochi minuti, poi via via incrementato fino al 22-7. Forse sentono che la capitana Deborah Bruni un po’ nervosetta.
Fatto sta che nei periodi centrali la difesa elefantina diventa elefantiaca, lenta e impacciata, una coperta corta ben sfruttata dall’ordinata play Gugliotta e dalla precisa guardia Retto, protagoniste della risalita fino al -6 (35-29 all’inizio del terzo periodo). E qui entra in scena Rosanna Patara, la capitana dell’ultima squadra di A2 vista a Catania. L’ala piazza sei punti consecutivi che rovinano la rimonta messinese e chiudono virtualmente la partita. Tutta la squadra così si ricompatta e riprende a correre.
LIBERO. Un tiro libero di Patara [Basket Catanese]. |
Negli ultimi tre minuti, San Matteo tenta l’ennesimo assalto pressando le più esperte avversarie (le età medie dei quintetti iniziali dicono 35 a 23 ma tra le catanesi trovano spazio anche la diciottenne Emily Halliday e la quindicenne Flora Panvini), ma l’unico risultato il contenimento del passivo a -8. L’Elefantino si gode ora il primato che dovrà essere difeso domenica a Catanzaro.
Roberto Quartarone