Quest’anno si è giocato il primo palio delle facoltà dopo tre anni di pausa, ma non è cambiato il nome sull’albo d’oro. Ancora una volta la facoltà di Ingegneria vince la classifica generale dei tornei sportivi e goliardici, seguita però dalla sorprendente Architettura (seconda), da Lingue e Medicina (terze a pari merito). I futuri ingegneri hanno anche conquistato il torneo di basket misto in una combattuta finale a tre contro Economia e Agraria.
Il playground del CUS è degno dei migliori tornei di mezza estate, con un sole che rallenta i movimenti già alla fine del primo tempo e li azzera nei pressi del quattordicesimo e ultimo minuto di gara. Eppure già al primo turno si vede qualcosa di buono. Nella prima gara, Medicina spazza via Lingue con un punteggio umiliante deciso soprattutto dall’ottima vena di Veronica Catotti e Adriana La Porta. Ma almeno la difesa linguista resiste all’impatto, mentre va decisamente peggio a Scienze Politiche, triturate dagli economisti già bene in palla, e Architettura, eliminata da Ingegneria. Asfaltati da Agraria i ragazzi di Lettere con il punteggio più pesante, chiude la prima fase la bella sfida tra Farmacia e Giurisprudenza, la più equilibrata. Non si presentano i ragazzi di Scienze della Formazione, così quelli di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali si ritrovano a giocare una partita in meno.
La qualifica alle semifinali, però, non può soddisfarli. Si cerca disperatamente la sfida contro Medicina, per incontrare una squadra più o meno dello stesso livello, ma alla fine prevale la linea delle teste di serie. Già dal primo turno si erano infatti delineati i favoriti: gli ingegneri, gli economisti e gli agronomi. I primi sfidano Farmacia e non c’è storia: 23 punti di scarto. Del quintetto in maglia nera stupiscono non solo Giacomo Antronaco, Salvo Gulinello e Alessandro Ciancio (sostituiti da Fabio Emmolo e Luca Castiglione), ma anche Federica Menicocci, decisiva a più riprese; manca invece l’apporto della seconda ragazza. Per questo Economia sembra più completa: nell’altrettanto netta vittoria sui futuri dottori, Luca Santangelo, Andrea Lo Faro e Mirko Fraticelli dialogano ottimamente con Nisia Grosso e Marzia Ferlito per un quintetto d’alta qualità. Si regge invece sulle spalle di Nicola Maugeri la facoltà d’Agraria, che vince a fatica sugli scienziati; gli altri due ragazzi, Fichera e Gianfalà, si adattano al suo gioco, mentre le ragazze si nascondono, o forse sono poco cercate. In quest’ultima partita, gli sconfitti avrebbero meritato di più se avessero cercato maggiormente il gioco di squadra.
Le finali sono subito dopo pranzo all’interno del PalaCus e tutti tirano un sospiro di sollievo: gli spettatori, i giocatori e soprattutto lo stoico arbitro Marco Lo Faro, onnipresente. Si parte con la sfida più aperta: Ingegneria-Economia. I valori in campo sono ottimi, ma è soprattutto il gioco di squadra a lanciare gli ingegneri, che mandano un quintetto a punti solo nel primo tempo (concluso 16-10); dall’altra parte Fraticelli tenta di salvare la barca, mentre gli altri costruiscono ma non concretizzano. Nel secondo tempo, sale in cattedra Salvo Gulinello e, malgrado la ripresa di Lo Faro e Santangelo, il divario si allarga fino al +8 finale. Gli ingegneri sono cinici e vanno con facilità a canestro, gli economisti non si raccapezzano e si giocano il titolo contro i più esperti avversari. Agraria, nelle due sfide successive, oppone una tenue difesa alle sortite del rinato Luca Santangelo e dell’MVP delle finali Salvo Gulinello, anche se vanno sottolineate l’ottimo primo tempo di Nisia Grosso e i dieci punti di Federica Menicocci. Sotto il segno del 32, Ingegneria festeggia il suo titolo di campione d’ateneo.
Roberto Quartarone
(si ringraziano Federica Menicocci e Giorgia Condarelli)
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