Non è il miglior biglietto da visita per il basket catanese… Bene gli under Spina, Tolace, Marzo, Martello e Arcidiacono… Da manuale Naso… Espulsioni, tecnici, antisportivi, contestazioni…
Gravina – Venosan 62-87
Parziali: 11-30, 25-49 (14-19), 45-72 (20-23), 62-87 (17-15).
Sport Club Gravina: L. Russo 10 (4/5), Saccà 11 (3/9, 0/2), Barbera 3 (1/4, 0/1), Casiraghi 8 (3/9, 0/4), Vitale 7 (3/9), Gulinello 7 (1/5, 1/6), Spina 9 (2/7, 1/2), Tolace 3 (1/2, 0/3), Verzì 4 (2/4), Consoli ne. All.: Minnella.
Venosan Acireale: Selmi 3 (0/2, 1/6), Leoncavallo 2 (1/3), Naso 24 (8/9, 2/3), A. Marzo 3 (2/3), Di Dio 12 (3/5, 2/3), Paolantonio 12 (6/9, 0/1), Vazzana 12 (2/11, 0/3), Arcidiacono 8 (3/3), Doati 6 (1/3), Martello 4 (0/1, 1/2). All.: Foti.
Arbitri: De Mattia e Bernassola.
Non è facile parlare della partita tra Gravina e Acireale, anche perché in un PalaArcidiacono molto popolato (forza del derby e della rivalità) non è stato esattamente il miglior biglietto da visita per la pallacanestro catanese. Partiamo da ciò che c’è da salvare. È stata la gara degli under: Simone Spina, Alessandro Tolace, Alberto Marzo, Enrico Martello e Riccardo Arcidiacono hanno giocato molto (rispettivamente 19′, 17′, 22′, 15′ e 9′) e dando delle buone risposte. Di Marzo già si sa, ma gli altri quattro hanno potuto dimostrare il loro valore, soprattutto i due del Gravina. E poi anche di Davide Naso, capace di una prova solida e impeccabile nel secondo tempo, in cui ha retto i granata contro gli assalti gravinesi che tentavano una rimonta impossibile.
E poi? Tanta confusione, contestazioni, espulsioni, tecnici, antisportivi e una partita che non ha avuto storia. Cominciamo in ordine. Intanto mancano Pietro Marzo e Marco Consoli, entrambi per problemi muscolari. Vitale e Russo sono ex e ci tengono a far bella figura, partono forte e, ciononostante, Acireale si ritrova in fretta sul 2-7. La difesa gravinese è insufficiente, Di Dio e Doati la umiliano e non bastano il 2+1 di Saccà e ancora Vitale. Dopo 10′ il punteggio è pesante: Gravina produce ma segna con percentuali infime (37% da due, 11% da tre e 59% ai liberi a fine gara), Acireale è fredda e cinica, come quando sfrutta il tecnico a Gulinello (2/2 ai liberi e tripla di Martello, solo soletto, sulla sirena).
L’aria si fa pesante. Un tiro da tre di Gulinello viene sporcato nettamente da Doati, va fuori ma gli arbitri danno rimessa per Acireale. La panchina gravinese scatta in campo e l’arbitro commina il fallo tecnico. La partita si spegne, Acireale incrementa ancora il vantaggio malgrado un paio di sfondamenti. Dopo un’azione corale conclusa da Marzo, si arriva al +25, mitigato da un bell’assist di Barbera per Spina.
Si riprende con più intensità dopo la pausa, a un Naso da manuale (tornato sul campo dove ha giocato con la Pall. Catania tre anni fa) risponde Vitale. Ma ecco un altro parapiglia: Verzì arriva in corsa addosso a Doati, colpendolo al volto e rompendogli il setto nasale. L’arbitro fischia antisportivo, la panchina acese si scalda, ma il lungo gravinese è espulso perché è già la seconda sanzione per lui. Se non che nessuno si accorge che lui rimane in panchina: inspiegabilmente (per scusarsi?) si avvia verso la panchina acese e viene a contatto con Foti, che lo spintona. Espulsi entrambi. Il resto della partita è per le statistiche, il vantaggio cresce fino al +33, poi ritorna al +25. Acireale festeggia, ma non sarà un derby memorabile.
La Venosan, già sicura del secondo posto, aspetta ora di conoscere chi affronterà al primo turno dei play-off tra Marsala, San Filippo del Mela o Soverato. Gravina non solo è quasi certa di dover affrontare il play-out contro Gela, ma rischia anche di finire terzultima e quindi doverlo disputare con il campo a sfavore. Un finale di stagione davvero inglorioso.
Roberto Quartarone