Durante l’ultima giornata dell’Under-17 d’Eccellenza, nella palestra del Leonardo da Vinci di Catania, un giocatore della SB Basket School Gela ha colpito con un pugno al volto un giocatore dell’Alfa Basket Catania. A 5’14” dalla fine, sul 50-65 per i gelesi, uno dei cestisti locali ha subito un fallo in penetrazione. L’attaccante, che avrebbe dovuto tirare i liberi, si è allontanato dal difensore con cui c’era stato il contatto, lamentandosi del colpo subito, e il cestista di Gela si è avvicinato, colpendolo con un pugno al volto. Non è seguito un parapiglia, perché l’intera squadra di casa è entrata in campo per scongiurare la reazione del giocatore alfista. Gli arbitri hanno amministrato l’espulsione per il giocatore di Gela e per tutti i giocatori entrati in campo; dunque l’Alfa ha giocato gli ultimi minuti con quattro effettivi.
Al termine della gara, c’è stato un chiarimento tra i giocatori e le società: sia Alfa che Gela condannano un gesto deprecabile, che ha rovinato un pomeriggio di sport e mai vorremmo vedere sui campi di gioco, specialmente tra i più giovani.
Il direttore tecnico Salvatore Bernardo, della società SB Basket School, ha fatto pervenire questa nota che condanna l’episodio: «Il nostro atleta, dopo l’ennesima provocazione verbale in campo da parte di atleti dell’Alfa, reagiva in maniera assolutamente da condannare. Poi chiaramente gli animi, anche da parte del pubblico etneo, si sono surriscaldati. Alla dirigenza dell’Alfa, sempre ospitale fino alla fine, vanno le nostre pubbliche scuse. I ragazzi al termine della gara si sono abbracciati tra di loro dimostrando grande sportività, nonostante l’accaduto. Condanniamo da sempre simili reazioni, lo faremo in ogni sede, sempre a tutela del nostro movimento e, in maniera molto più ampia, dello sport in generale».
Il presidente dell’Alfa Basket Catania, Nico Torrisi, ha chiuso la vicenda con una chiamata con il collega gelese: «Quello che accade in campo resta in campo ed è finito con l’abbraccio che c’è stato a fine partita e poi negli spogliatoi tra i ragazzi e questa è la cosa più importante. Il trash talking in campo c’è a tutti i livelli, chi ha giocato lo sa. La violenza è altra cosa e non è mai ammissibile o giustificabile e per questo speriamo di non vedere episodi come questo mai più su nessun campo. Ho sentito del presidente del Gela oggi e ci abbracceremo proprio come fatto dai nostri giovani atleti a fine incontro».
Roberto Quartarone
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