Gravina caparbio: vince sull’Orsa trascinato da La Mantia

Gravina – Orsa 87-85
Parziali: 24-24, 38-45 (14-21), 64-69 (26-24), 87-85 (23-16).
PalaCus di Catania, 17 dicembre, 19.00

Sport Club Gravina: La Mantia R. 2, Barbera © 7, Lalic 23, Spina 4, La Mantia G. 25, Privitera, Alì 6, Oluic 14, Zambataro ne, Renna, Magrì 6. All. Guadalupi. Vice: Lazzara.
Orsa Basket Barcellona: Gaipa, Fernández Peña 15, Golubovic 9, Costantino © 4, Todorovic 8, Irato ne, Caroè 31, Cortina 14, Striuga 4, Short ne, Kristapsons. All. Biondo. Vice: Pirri.
Arbitri: Cappello e Barone. Udc: Alongi, Sindoni e Scandurra.

Ruggero Magrì (foto Romano Lazzara)

È stata la vittoria della caparbietà per il Gravina, che non ci sta a vedersi sfuggire una gara rimontata con grande solidità. Perché a 1″ dal termine, sull’86-85, l’Orsa Barcellona aveva due tiri liberi a disposizione per vincere una partita di continui break e contro-break. Fallo strano: Giuliano La Mantia, l’mvp, cade a terra e su di lui frana Federico Caroè, immarcabile finalizzatore di contropiede. Però, abbastanza evidentemente, i 24″ erano già scaduti da almeno tre. Dopo una decina di minuti di discussioni e contestazioni, alla fine arbitri e ufficiali di campo trovano la quadra: l’azione d’attacco era già finita, fallo cancellato, palla a Gravina. E partita vinta.

Ridurre tutto a quest’ultima azione è un peccato, perché in realtà in campo c’è stato molto di più: un Delfino tornato ai livelli pre pandemia per ciò che riguarda le percentuali da tre punti e al livello offensivo di Lalic e Oluic, un Ruggero Magrì che fa da motore offensivo e difensivo, un Barbera che segna nei momenti fondamentali e fa tanto lavoro sporco. È così che dal -14 di fine secondo quarto (grandissima prova della coppia Fernandez-Caroè per i giallorossi), la squadra di casa risale fino al vantaggio e ai due punti che danno ossigeno alla classifica.

Roberto Quartarone

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