L’allenatore della Nazionale Under-18, Andrea Capobianco, è stato una presenza importante alle finali nazionali Under-19 di Ragusa, che si sono concluse ieri con la vittoria della Stella Azzurra Roma.
«Il livello dell’intero torneo – ci ha spiegato – è stato molto interessante. I ragazzi fuori quota hanno dimostrato i loro progressi, ho notato un tasso fisico molto elevato, con capacità tecniche molto promettenti. Fino alla finale sono state partite molto belle. È stato uno spettacolo vedere questi ragazzi, si meritano il palcoscenico su cui si sono esibiti».
È probabile che molti di loro troveranno spazio in Azzurro, dopo aver anche vestito la maglia delle Nazionali giovanili. «Bisogna dar tempo a questi da ragazzi – frena il coach –, è presto per vederli nella Nazionale maggiore. Da quest’anno ci sarà il ritorno dell’under 23, in cui molti di loro potranno trovar spazio. Devono continuare a lavorare e quello rappresenterà uno step importante per salire di livello».
La Sicilia si è fatta trovar pronta: «Ragusa è sempre stata una città con una grande tradizione, ricordo anche 20 anni fa trasferte bellissime e dure. Giocare a Ragusa è sempre stato difficile. Ma è una città in cui il basket è davvero importante e l’accoglienza è stato ottima. Ragusa ha dimostrato che merita il grande basket».
Capobianco ha anche tenuto un clinic davanti a vari coach, quasi tutti provenienti dalla provincia iblea (da Catania c’era Deborah Bruni), sul lavoro sul settore giovanile. Non è stato invece presente coach Ramondino, che era stato annunciato, per degli imprevisti con gli aerei. «Il clinic è andato molto bene, con una cinquantina di allenatori che hanno partecipato e hanno posto delle domande pertinenti – chiude il coach –. L’organizzazione del comitato regionale è stata ottima. È stata un’altra occasione fondamentale di confronto e di crescita».
Roberto Quartarone
Lascia un commento