Pippo Vittorio, presidente de L’Elefantino, torna a scrivere sulla questione impianti a Catania. Negli ultimi mesi, con la riapertura e l’omologazione del PalaGalermo e del PalaZurria, con il rinnovamento del Ventorino e la creazione del PalaKàtane, è diminuita la carenza cronica di spazi.
Tuttavia, malgrado l’impegno della FIP Catania, ancora c’è molto da fare: il PalaCatania non ospiterà più basket, in provincia ci sono situazioni spinose come Adrano e Battiati o “pendenti” come il nuovo campo di Gravina. Questo è il pensiero del dirigente nel messaggio inviato alla FIP.
Buongiorno a tutti, è da ieri che faccio una considerazione che voglio esternare a tutti voi. Credo che siamo l’unica federazione di gioco di squadra che non gestisce un impianto messo a disposizione dal Comune di Catania e che si deve gestire negli spazi che i gestori degli ex impianti comunali ci stanno permettendo di utilizzare, grazie al lavoro di Giovanni Spinella.
La cosa che mi rattrista è che oramai per fare basket dobbiamo andare su impianti privati per dare respiro alla nostra attività e non sempre è possibile. Anche perché fare allenare ragazzini/ne in orari serali non credo possa essere una soluzione che nel tempo ci aiuterà a tornare a crescere.
Io mi auguro che chi di dovere in comune prenda in considerazione che è assurdo che l’unico impianto ancora in mano al comune (PalaCatania) non sia fruibile per la pallacanestro perché il parquet non sopporta i canestri che già sono lì. Spero che questo problema possa essere al più presto risolto e che, come sta succedendo oramai da diversi anni, dobbiamo essere grati a chi di noi gestisce impianti con le proprie risorse con costi notevoli e non poter avere come in passato la collaborazione dell’assessorato allo sport, in questo periodo di profonda crisi economica.
Scusatemi se mi sono dilungato in questa considerazione ma non possiamo tutti avere le basi per essere indipendenti. Lo sport è un diritto di tutti.
Pippo Vittorio
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