Gravina – Gela 77-66 d1ts
Parziali: 11-17, 33-30 (22-13); 44-47 (11-17), 64-64 (20-17), 77-66 (13-2).
Palazzetto di Gravina, 9 maggio, 18.30
Sport Club Gravina: Fodale ne, Patanè 10, La Mantia, Barbera © 17, Ceorcea ne, Spina 14, Mastrandrea ne, Florio 15, Santonocito 10, Alì 1, Zambataro ne, Renna 10. All. Marchesano.
Melfa’s Gela: Vancheri ne, Libro Mat., Milekic © 22, Moricca 2, Gazzillo 6, Bozic 12, Seskus 14, Markovic 2, Tuccio ne, Ndubuisi 8. All. Bernardo. Vice: Libro Mau.
Arbitri: Giunta e Filesi M. Udc: Cosentino, La Spina e Scandurra.
Gli etnei agganciano il sesto posto e quindi la zona spareggi vincendo in rimonta lo scontro diretto sulla Basket School Gela. All’andata, era stata forse la peggior partita degli uomini di Marchesano, mai in partita. Al ritorno è stata una gara esaltante, vinta grazie a una tenacia che quest’anno è mancata in molte altre gare. Gela ha le scusanti dell’assenza dei fratelli Caiola, di Kuburovic squalificato, ma ancora una volta si spegne nel finale.
Si è giocato a ondate: i valori che si sono equivalsi per quaranta minuti, con strappi dall’una e dall’altra parte ma mai significativi. Grande protagonista è Marko Milekic: il lungo serbo fa di tutto e di più, dal portar palla a schiacciare. Per fortuna del Gravina, i suoi compagni non riescono a difendere bene né ad aiutarlo per realizzare un break decisivo.
Così, a turno, i ragazzi di Marchesano senza paura bersagliano il canestro ospite, tentando molto meno del passato la via del tiro pesante e provando più a ragionare. Simone Spina fa da calamita di falli (cinque subiti, con 6/8 ai liberi) e dispensatore di assist (sette totali); si alternano a prender rimbalzi sotto canestro Florio (7), Santonocito (13) e Barbera (11). Quest’ultimo ha una motivazione in più: ha raggiunto Gulinello al secondo posto nella classifica all-time di presenze con la maglia di Gravina. Poi tutti tentano la conclusione, con Patanè che penetra e Renna che realizza dalla media.
Dal 40-34, Gela prova a portarla a casa con lo 0-11 di fine terzo quarto. I Marchesano boys si ribellano e ritornano in partita, salvo poi subire l’ennesimo aggancio a quota 64 grazie a Bozic, che sale in cattedra nell’ultimo quarto. Si rende necessario l’overtime, in cui però c’è una sola squadra: Gravina. Gela non ha più benzina né idee e gli etnei non hanno bisogno nemmeno di tre minuti per chiuderla.
Roberto Quartarone
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