Cus Catania – Gela 67–66
Parziali: 21-19, 25-41 (4-22); 43-53 (19-12), 67-66 (24-13)
PalaCus di Catania, 24 aprile, 19:00
Cus Catania 2003: Lo Faro 8, Arena 6, Cuccia © 2, Corselli 7, Di Mauro 6, Saccà 22, Sidibe ne, Sarchioto 7, Pennisi 5, Cuius ne, Sgroi, Guadalupi Gio. 4. All. Guadalupi Giu. Vice: Balbo.
Melfa’s Gela Basket: Capobianco ne, Kuburovic 16, Milekic 17, Moricca 5, Gazzillo 9, Bozic ne, Caiola E. © ne, Seskus 6, Caiola G. 11, Markovic, Ndubuisi 2. All. Bernardo. Vice: Libro
Arbitri: Palazzolo e Barone. Udc: Signorelli, La Spina e Trovato.
Il CUS Catania ha visto la luce in fondo al tunnel, mettendo a frutto la crescita che aveva dimostrato nelle ultime gare e che non era sfociata in una vittoria. Nella giornata dedicata alla memoria di Peppe Foti, la vittoria in rimonta dal -21 è stata un tributo all’ex compagno di squadra di coach Guadalupi ai tempi dell’AciBasket. L’aver alzato l’intensità difensiva di tutta la squadra, aver ritrovato in forma due elementi fondamentali come Roberto Saccà e Daniel Arena, aver scoperto le spalle larghissime di Andrea Sarchioto regalano ai cussini una vittoria che rimarrà negli annali contro la Basket School Gela.
A sua volta, Gela domina per buona parte della sfida, anche se a strappi, malgrado sia dominante per tecnica e atletismo. Domantas Seskus ha pochi spunti, ma sono Pavle Kuburovic e l’ultimo arrivato Marko Milekic a spiegarla. Quest’ultimo ha sostituito Madunic nello scacchiere di coach Totò Bernardo e dimostra di avere una dimensione a tutto tondo: immarcabile sotto canestro, implacabile dall’arco. Gli altri tengono il campo, ma poi vengono risucchiati nel gorgo dell’entusiasmo degli etnei.
Con Emanuele Caiola in panchina per onor di firma, la formazione gelese inizia bene in attacco e male in difesa. Il Cus Catania infatti parte con le triple di Corselli e Lo Faro, ben organizzato e ben concentrato. Per due volte gli ospiti vanno sul +3, ma Cuccia e Di Mauro portano al +4 dei bianchi di casa. Il secondo quarto è devastante: Milekic e Kuburovic salgono in cattedra, la difesa etnea non riesce a contenerli e soprattutto la formazione di casa non trova soluzioni d’attacco. Mancano i punti di Mazzoleni e il dinamismo di Vasta e il parziale è un 4-22 che sulla carta chiuderebbe la partita.
Altra storia dopo l’intervallo lungo. Seskus, Gaspare Caiola e Milekic calamitano falli e a 7′ dalla fine del terzo quarto il punteggio è sul 26-47. Da questo momento, progressivamente, Gela scompare dal campo. Tracciano il solco tre giocatori: Andrea Sarchioto che domina sotto canestro, al rimbalzo difensivo e offensivo; Daniel Arena che esalta i compagni con le sue giocate in regia; e soprattutto Roberto Saccà. La guardia classe ’87 è il contropiedista principe, segna 22 punti solo nel secondo tempo, di cui una striscia di una decina che rimettono in carreggiata i padroni di casa. Gela non sa più che fare, non trova soluzioni né idee. È decisivo Sarchioto con un 2+1 cercato e voluto.
La crisi nera dei gelesi continua (sono giunti alla sesta sconfitta di fila), mentre i cussini si presenteranno al derby di giovedì carichissimi.
Roberto Quartarone
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