Cus Catania – BS Messina 61–69
Parziali: 16-13, 31-36 (15-23); 54-51 (23-15), 61-69 (7-18).
PalaCus di Catania, 17 aprile, 19:00
Cus Catania: Arena, Vasta 7, Cuccia © 10, Corselli 7, Di Mauro 2, Saccà 8, Gemmellaro, Sarchioto 6, Pennisi 3, Cuius 3, Elia, Guadalupi Gio. 15. All. Guadalupi Giu. Vice: Balbo.
Gold&Gold Messina: Sidoti A. 8, Genovese, Doria ne, Olivo ne, Scimone © 2, Manfrè 13, Tartamella 2, Arena ne, Sidoti E. ne, Busco 6, Pocius 24, De Angelis 14. All. Sidoti G. Vice: Paladina.
Arbitro: Lorefice e Di Mauro. Udc: Cutrona, Luppino e Spampinato.
«Dobbiamo continuare ad aumentare il nostro impegno e il livello di agonismo perché, a prescindere dalla vittoria che non è arrivata, i risultati si sono visti». Le parole di capitan Eugenio Cuccia a fine gara fotografano il momento del Cus Catania, sconfitto in casa dalla Basket School Messina ma al termine di una prova encomiabile per intensità. I peloritani mettono in ghiaccio la gara negli ultimi minuti, con i padroni di casa rimangono in corsa finché non si riducono a giocare con un quintetto small ball: finiscono fuori per falli Corselli, Sarchioto (per entrambi prestazione difensiva strepitosa) ed Elia ed è espulso Guadalupi. È la quarta sconfitta di fila, dunque, ma i margini per tornare alla vittoria ci sono tutti.
Messina è la bestia nera dei catanesi: è la 16 vittoria nei 17 precedenti. E dimostra il suo tasso tecnico con la performance rocciosa di Rokas Pocius: il lituano è calamita di falli, totalizza un poco esaltante 13/24 ai liberi, ma poi sono comunque 24 i punti messi a referto con 11 rimbalzi. Attorno a lui, De Angelis funge da utilissimo all-around player, Nino Sidoti mette la grinta necessaria, Manfrè e Busco sono validi scudieri. Ma manca sempre il colpo del ko: si gioca a strappi, con i cussini che provano sempre a mettere in difficoltà gli scolari con una difesa intensa e sempre a raddoppio sugli uomini più pericolosi.
Si gioca sempre sul filo dell’equilibrio: azioni e reazioni, con Guadalupi junior che non forza, ma far girare i suoi e finalizza, Vasta che non ha mai paura dei mismatch ed è micidiale in penetrazione, Corselli e Sarchioto che si caricano di falli ma difendono al doppio delle proprie possibilità. Encomiabili anche i vari acciaccati che giocano lo stesso ed è già tanto il rientro di Pennisi, Cuius e Saccà, in attesa di Lo Faro e Mazzoleni. Il quarto decisivo è l’ultimo, quando il nervosismo prende il sopravvento sullo spettacolo in campo, dopo tre quarti cavallereschi: 7-18 è il parzialino a favore della Gold&Gold, che dunque continua la rincorsa alla vetta.
Roberto Quartarone
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