Cus Catania – Orlandina Lab 79–68
Parziali: 20-21, 36-39 (16-18); 53-53 (17-14), 79-68 (26-15).
PalaCus di Catania, 20 marzo, 19:00
Cus Catania: Lo Faro 13, Arcidiacono, Vasta 12, Cuccia © 6, Corselli 8, Di Mauro 8, Saccà 10, Gemmellaro 4, Pennisi, Elia, Arena 10, Guadalupi Gio. 8. All. Guadalupi Giu. Vice: Balbo.
Orlandina Lab: Giacoponello, Ellis 18, Spada 3, Lo Iacono © 7, Carlo Stella ne, Pizzurro, Triolo 5, Colica ne, Klevinskas 14, Teirumnieks 21, Manera G., Manera R. All. Brignone. Vice: Di Blasi.
Arbitri: Giunta F. e Di Mauro. Udc: Luppino, Spina, La Spina.
La terza vittoria stagionale del Cus Catania è frutto di una grande prova di squadra nell’arco dei quaranta minuti e di un ultimo quarto segnato dalla lucidità e dal cinismo. È difficile parlare di un mvp appunto per questo: Gabriele Vasta è decisivo negli ultimi minuti, Daniel Arena dispensa classe, Federico Lo Faro è costante, Giorgio Guadalupi concentrato e Francesco Gemmellaro imprime la sua presenza facendo rifiatare Lorenzo Corselli. È una vittoria in team, non dei singoli.
L’Orlandina Lab non dispiace, imponendo il suo gioco fatto di grande talento (sprecato per la Serie C quello di Rihards Teirumnieks e Quinn Ellis), corsa, contropiede, fisicità. Manca però il killer instinct nel finale, quell’esperienza che avrebbe permesso di gestire la gara invece di farsi prendere dal nervosismo e chiudere sotto di 11.
È il lettone a imporsi in avvio, con tre triple da urlo, assistito da Ellis. Ma il Cus è lì, non scompare mai dal gioco come successo in partite precedenti. Pur privo di Mazzoleni, coach Guadalupi fa ruotare bene i suoi effettivi, che agguantano gli avversari e chiudono pari a metà gara.
Nel secondo tempo, il ritmo dei cussini aumenta, grazie alla spinta di Arena e Vasta e anche all’impatto di Gemmellaro. La concentrazione resta alta e nell’ultimo quarto matura la rimonta che covava sotto le ceneri. Nel finale esce anche la lucidità di non farsi innervosire e il cinismo di trovare i canestri giusti ancora con i due play.
I paladini rimangono a zero punti, i cussini conservano la loro posizione sul podio.
Roberto Quartarone
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