Pippo Borzì non è stato un giocatore e un allenatore come tanti. Non è stato un mestierante, né gli si può apporre alcuna bandiera. È stato invece uno di quegli sportivi che si legano a un posto, lì mettono radici e costruiscono, perché solo così si può lasciare una traccia, visibile e duratura. Catania, Reggio, Ragusa. Ma anche Acireale, Giarre, Adrano. Ogni suo spostamento è coinciso con un legame che s’è rafforzato con l’ambiente cestistico, in cui ha lasciato la sua profonda orma di umanità e competenza.
«In una società sportiva, lo sviluppo deve essere sostenibile, cioè si deve sapere che si va avanti finché ti regge la voglia, non finché non finiscono i soldi. Bisogna puntare sui giovani e cambiare la cultura che cè in giro, mettendo i valori prima dei soldi». Questa era la sua filosofia: non sempre è riuscito a metterla in pratica, ma di sicuro innumerevoli cestisti possono dire di essere stati lanciati da lui, dalla C2 alla B d’Eccellenza, passando per la femminile.
Ebbene, proveremo a ricordarlo, insieme, con una diretta che coinvolgerà i tre maggiori siti d’informazione di Calabria e Sicilia: le testate giornalistiche Reggio a Canestro e Sicilia Basket, il blog Basket Catanese. Giovanni Mafrici, Chiara Borzì e Roberto Quartarone introdurranno ospiti e documenti per ricordare chi era Pippo Borzì e qual è la sua eredità. Ciò che ha lasciato rimarrà e chi gli ha voluto bene lo celebrerà come merita.
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