1) Qual è la priorità o l’urgenza su cui lavorare in Sicilia nel prossimo quadriennio olimpico? Quanto il covid peserà sui prossimi passi?
L’emergenza nel breve periodo è il covid. Avremo grossissimi problemi per l’impiantistica: non si capisce la scuola come gestirà le palestre. Siamo stati impegnati con incontri con le amministrazioni, abbiamo al fianco il presidente del Coni Sicilia D’Antoni e nazionale Malagò, che ci ha assicurato il suo intervento sulla problematica con i ministri Azzolina e Spadafora.
2) Quali sono, se ci sono, gli aspetti positivi attuali da cui ripartire?
Il dato che mi conforta è che lo zoccolo duro dimostra la volontà di riprendere con determinazione. Abbiamo già oltre 150 società affiliate e molte cercano sbocchi nelle categorie superiori. Il compito del comitato regionale è di essere vicino alle società e operare delle scelte che ne sostengano l’attività. Stiamo perseguendo l’abbattimento dei costi, sia con fondi nazionali che nostri. Il basket lo fanno le società, il comitato ha il dovere di far sì che il basket si svolga nella maniera più serena, nel rispetto delle regole. Anche con sano agonismo, essenza dello sport, che non deve mai trascendere in comportamenti da sanzionare.
3) Quali innovazioni e cambiamenti può portare la sua squadra rispetto al passato? Quali strumenti a sostegno di arbitri e allenatori?
L’aspetto dell’incontrarsi con le società è da salvare del periodo covid. Abbiamo sottoscritto l’abbonamento annuale a Zoom: con un fischio riusciamo a sentirci con le componenti che possono dare input positivi. Gli allenatori hanno fatto un lavoro straordinario, realizzando dei momenti di formazione irrealizzabili in presenza. Anche il settore arbitrale ha svolto un’intensa attività di formazione e i nostri giovani fischietti si sono classificati terzi a un torneo nazionale CIA, esaltando il grande lavoro dei loro istruttori. Si sta lavorando bene nel settore arbitrale e si dovrà far meglio. Sono orgoglioso del fatto che i nostri migliori arbitri nazionali ed internazionali si sono spesi al servizio del settore.
4) Quali saranno le principali azioni per supportare le società nella diffusione della pallacanestro di base, specialmente nei settori minibasket, giovanile, scuola e femminile?
Il nostro territorio ha poche società che si occupano di femminile. Nel minibasket ci sono tante femminucce che sembra scompaiano arrivate all’Under-13. Mi spenderò per coinvolgere le società a fare i campionati, ricercando, come nel passato, formule che evitino di percorrere grandi distanze e insistendo per fare concentramenti nelle giovanili. Dovremo intensificare la promozione sul territorio. Abbiamo Ragusa che fa da volàno per l’attività, è una garanzia; anche attorno a Patti in A2 si potrà costruire tanto. Ci auguriamo che nascano nuove realtà e che la FIP permetta di avere di nuovo Palermo in A1. La detassazione di U13 e 14 aiuterà le giovanili. Ma dovremo trovare anche altre forme di sostegno con materiale sportivo e un’attività di marketing che attragga risorse. Proposte e progetti serviranno per penetrare nel mondo della scuola, per porci, come avvenuto in questi anni, come interlocutori seri e affidabili.
5) Quali saranno le strategie per aiutare le società che fanno attività in ambito interregionale e nazionale (senior e giovanile)?
Abbiamo sempre sostenuto con contributi le società che superano le fasi regionali e continueremo a farlo. Anche nei campionati giovanili regionali abbiamo erogato dei contributi di compensazione per le lunghe trasferte, da portare a regime. È fondamentale la formazione degli allenatori e i nostri migliori tecnici federali dovranno supportare il lavoro delle società. Molte società lavorano in maniera egregia, diversi giovani sono convocati in Nazionale e dobbiamo continuare così. Ritengo necessario il confronto continuo con società e tecnici per creare formule di campionati che consentano al meglio di fare crescere i giovani, esaltando i ragazzi più pronti e migliorando gli altri, anche con forme di doppio binario come fatto in passato. Un ruolo importante attribuiamo ai CTF, ma vogliamo arrivare a creare strutture più stabili.
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 31/8/2020
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