Il Cus è stata la prima società cestistica di Catania a riaprire: le giovanili del progetto con l’Alfa si sono ritrovate il 1º giugno. «Abbiamo riaperto seguendo le direttive – spiega il presidente Luigi Mazzone –. I ragazzi non possono star fermi sei mesi. Non è facile: siamo la polisportiva più grande da Napoli in giù, con 15 sezioni. Continueremo a lavorare fino a metà-fine luglio».
Nel 2018 è iniziato il progetto Alfa-Cus, siglato da Luigi Mazzone e Nico Torrisi, presidente alfista. «Il bilancio è buono – spiega il leader cussino –. C’era la volontà di fare un progetto cestistico serio, unendo le forze. L’Alfa voleva stabilizzarsi in B, ma è andata male, con l’inopinata retrocessione. Avevamo ottime possibilità di risalire e l’idea rimane che l’Alfa possa stabilizzarsi in B, per fare un progetto ambizioso di basket a Catania. Il Cus mantiene la Serie C, che è la sua dimensione. Ma lo sport lo conosciamo: non si può valutare un progetto a breve termine, chi ha la possibilità di lavorare, raccoglie i frutti».
Per i prossimi passi si andrà su due binari: «La mia idea è di provarci ancora – prosegue Mazzone –, ma sarà il consiglio direttivo del Cus a luglio a decidere dal punto di vista politico. Dal punto di vista tecnico, mi affido comunque a Gaetano Russo, che è la storia e il presente del Cus basket».
Anche nella femminile si potrà fare qualche passo avanti. «L’ho voluta fortissimamente – chiude Mazzone –, anche se mancano le giovanili. È andata molto bene con le universitarie e coach Vaccino. Il mio progetto è unire le forze che ci sono a Catania, per far diventare il Cus il centro del basket siciliano: non vogliamo chiuderci, mantenendo l’anima Cus. Le porte sono aperte a chi vuole aiutarci».
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 22/6/2020
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