Basile e Pozzecco, talenti assoluti del basket italiano

Il basket nostrano, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, non avrà l’appeal dell’NBA, il campionato più bello e prestigioso del mondo, eppure è ricco di storie e spunti interessanti. Una delle più esaltanti pagine di storia della pallacanestro italiana è senza dubbio quella che vede coinvolta la nazionale tricolore alle Olimpiadi del 2004 ad Atene, quando i ragazzi allenati da Carlo Recalcati arrivarono a conquistare un argento insperato. In quel roster in grado di scrivere una delle pagine più belle e spettacolari del basket italiano e di fare quasi un’impresa  mettendosi al collo un argento più che dignitoso, spiccavano soprattutto due elementi, due giocatori da sempre in grado di farsi rispettare dall’esterno del campo nonostante fossero diversi, sia per indole sia per il tipo di posizione occupata.


Stiamo parlando di Gianmarco Pozzecco e Gianluca Basile, due fenomeni della palla a spicchi tricolore che hanno fatto la storia del campionato italiano e del basket europeo dalla fine degli anni ’90 fino agli inizi degli anni 2010. Il primo, che adesso allena la Dinamo Sassari, una delle grandi favorite alla vittoria del prossimo campionato italiano secondo le migliori scommesse online in questo momento, è sempre stato un playmaker dal talento puro che privilegiava la creatività e l’attacco. La sua abilità nelle penetrazioni e nel realizzare punti quasi impossibili lo ha reso celebre fin dai suoi esordi a Varese, dove si guadagnò il soprannome di “Mosca Atomica”, vista la sua statura. Parliamo nel caso del nativo di Gorizia del tipico esempio di genio e sregolatezza, di un talento assoluto che faceva leva sulle sue qualità innate e sull’istinto più che sulla preparazione e la tattica. La sua mancanza di continuità, infatti, è sempre stata il suo grande tallone d’Achille ed è forse per questo che Pozzecco non è riuscito ad imporsi spesso in carriera a livello collettivo, come dimostra il solo titolo di campione d’Italia vinto proprio con Varese nel 1998-99, quando la famosa franchigia lombarda vinse la tanto agognata stella, ossia il suo decimo titolo di sempre. 

Per quanto riguarda Basile, invece, stiamo parlando di un giocatore di sicuro talento ma soprattutto di un grande lavoratore, come dimostrano i suoi inizi da giovanissimo in Emilia Romagna. Al suo arrivo alla Fortitudo nel gennaio del 1999 il “Baso”, come lo chiamano gli amici, dovette sudare molto prima di trovare un posto da titolare, ma in seguito si sarebbe affermato come la miglior guardia tiratrice italiana, soprattutto dalla grande distanza. La sua esperienza all’estero al Barcellona fu anche culminata dalla vittoria dell’Eurolega nella stagione 2009-10.

Entrambi, pur essendo molto diversi, furono essenziali l’uno per l’altro nella grande cavalcata degli azzurri alle Olimpiadi del 2004, soprattutto nella semifinale contro la Lituania. In quel match contro una squadra molto più forte sulla carta, Pozzecco entrò a dare la scossa per la prima rimonta e Basile, che alla fine avrebbe totalizzato 31 punti, fu il top scorer assoluto con sette bombe da tre punti. Genio e dedizione, Pozzecco e Basile sono la storia recente del basket italiano.

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