Catania, Ragusa, Messina: le tre città di riferimento della Sicilia orientale hanno chiuso nei primi tre posti della Serie C Silver, mettendo in campo tre formazioni complete e che hanno dato spettacolo. Tutte e tre hanno creato il giusto mix in campo, affidate a coach di grande livello, e sarebbero potute andare fino in fondo. E ora?
QUI CATANIA. L’Alfa ha chiuso in testa e anche le giovanili erano ai vertici. «Ripartiremo dal fatto d’aver dominato il campionato – spiega il presidente Nico Torrisi –. Va riconosciuto ai nostri dirigenti, tecnici e staff. È stato un bene interrompere. In questo periodo, i tecnici hanno continuato a sentirsi con i ragazzini, ma è uno sport di contatto e quindi non è lontanamente possibile ricominciare». Catania non è preoccupata dalle prossime scadenze federali. «Noi siamo a credito con la FIP – prosegue il presidente –. Siamo una società sana, senza debiti di alcun tipo. Non sto pensando minimamente alla Serie B o al ripescaggio: è prematuro e senza senso. Le promozioni vogliamo guadagnarle sul campo. Il gm Carbone ha carta bianca dal lato sportivo». Si andrà avanti con il progetto Alfa-Cus: «L’accordo andrà avanti, sono entusiasta di cosa s’è fatto. Lo affineremo con Mazzone e Russo. Il settore giovanile resta la priorità. Vorremo investire di più, anche nel sociale». E per la prima squadra? «Max Guerra ha portato entusiasmo e professionalità – chiude Torrisi –, non c’è niente che mi faccia pensare a interrompere il lavoro iniziato. Stava andando a vele spiegate verso il traguardo».
QUI RAGUSA. È quasi pronta per ripartire la Virtus, già al lavoro dietro le quinte. «Siamo impegnati per mettere a norma il PalaPadua per ricominciare a fare attività giovanile già dalla prossima settimana – afferma il presidente Alessandro Vicari –. Lavoreremo solo sui fondamentali, su 12 canestri! Il Comune ha fatto la sanificazione, abbiamo il protocollo e faremo la formazione degli allenatori. È un dovere provare a fare qualcosa, rispettando le restrizioni!». Per la prima squadra, tutto dipenderà da come si evolverà la situazione. «Riprenderemo da coach Di Gregorio – prosegue il presidente –. C’è l’amaro in bocca, la parte finale della stagione sarebbe stata con una marcia in più grazie ad Agosta. Abbiamo fatto un campionato di vertice, è fuori discussione che l’obiettivo della società era fare il salto di categoria. Ora non nego che la Serie B m’interessi, ma dall’interesse al ripescaggio ne passa di acqua sotto i ponti! Cerchiamo sponsor e aziende che ci supportino. Non abbiamo un mecenate alle spalle. La situazione non lo permette, non credo che ci riusciremo».
QUI MESSINA. La Basket School è la squadra che ha più stupito nell’ultima fase del campionato. «I play-off sarebbero stati decisi sul filo di lana – afferma il gm Bruno Donia –, la squadra aveva raggiunto una grande intesa. Ora non abbiamo ancora pianificato come ripartire per la prima squadra. Per il settore giovanile, stiamo ragionando su un minicamp e su attività all’aperto». Anche qui, sul futuro ci sono tanti dubbi. «Abbiamo firmato una lettera con altre società: è necessario che la federazione venga incontro alle società – prosegue Donia –. L’ultima rata e i parametri per le società sparite andrebbero rivisti. Vorrei anche capire le formule dei campionati. Si parlava di unire la C con la Calabria… Nei progetti futuri c’è la B, ma pensarlo ora, senza certezza sui partner, è prematuro e incosciente. Non c’è assolutamente nulla di concreto». Sulla C qualcosa si muoverà: «Squadre dalla D vogliono emergere, non credo ci sarà un problema nel fare un campionato con le stesse squadre dell’anno scorso. La stagione forse inizierà più tardi. Sul livello dipende da tante cose. Bisognerà capire gli stranieri, i campionati superiori: un grosso problema ci sarà in Serie B, lì è tutto troppo esoso».
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 25/5/2020
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