Facciamo ordine in ciò che si è appreso dopo la partita di Promozione caratterizzata da insulti (anche sessisti) e chiusa con l’intervento dei Carabinieri…
Domenica abbiamo pubblicato i comunicati di Sport Club Gravina e Basket Club Zafferana in risposta all’articolo su Sicilia Basket sulla sfida di Promozione tra le due squadre, chiusa sul 58-53 e che ha visto anche l’intervento Carabinieri a fine gara. Abbiamo provato a far ordine per capire cosa sia successo.
LA PARTITA. Le due squadre si giocavano la vetta del Girone C di Promozione, gli zafferanesi inseguivano un record di vittorie, i gravinesi dovevano riscattarsi dalla sconfitta contro Misterbianco. La coppia arbitrale, Cristina Luca e Stella Cardea, ha dovuto avere a che fare con tante situazioni al limite del regolamento e sono stati fischiati vari falli antisportivi e tecnici. Il punto di rottura s’è verificato con l’espulsione di Dario Morè per antisportivo e tecnico. A fine partita, è andato fuori per due antisportivi anche Alessio Nicotra.
GLI INSULTI. Mentre questo succedeva in campo, dal lato zafferanese della tribuna sono iniziati insulti nei confronti delle arbitre, tra cui anche gravi frasi sessiste e omofobe. Il Basket Club, nel comunicato, ha smentito queste ultime, ma sono stati udite anche da altri e per certo sono arrivati in campo, alle orecchie di Luca e Cardea. Solo in seguito, in tribuna sono andati anche i giocatori espulsi.
LA TRIBUNA. I «coloriti confronti verbali», come definiti dallo Sport Club, sono iniziati dopo un contatto di gioco tra avversari. Il lato gravinese ha indirizzato le sue rimostranze verso i giocatori zafferanesi, in particolare chi aveva secondo loro commesso fallo; i supporter ospiti hanno risposto, un paio si sono avvicinati, ma tutto è rimasto entro gli accesi confini dell’invettiva reciproca, senza nessun contatto fisico. Qualcuno ha cercato anche di calmare gli animi. Come specificato dal Basket Club, i Carabinieri sono stati chiamati dalla moglie del presidente zafferanese e tutto è finito lì.
IL GIUDICE SPORTIVO. Si attendono ora le decisioni del giudice sportivo in seguito al rapporto arbitrale. Resta l’amaro in bocca per l’ennesima situazione che inquina tutto l’ambiente e che rende l’atmosfera ancor più pesante, sia nel rapporto giocatori-arbitri, ma soprattutto sia in quello tra spettatori. Questi ultimi dovrebbero seguire questo sport e aiutarlo a crescere, non farlo diventare un luogo in cui sfogare frustrazioni.
Roberto Quartarone
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