La guardia del ’96 parla dopo le prime settimane di allenamenti… «Servono cuore e grinta»… «Bisogna lavorare sui nostri giovani»… «Spero rimarrà Persano»…
Marco Pennisi è nato nel 1996 ma conta già due promozioni in carriera: all’Alfa e ad Adrano. Quest’estate, ha deciso di lasciare la squadra bianconera per tornare alla sua alma mater: quel Cus Catania con cui è cresciuto e ha esordito tra i senior. Sono passati cinque anni da quando ha chiuso il suo primo ciclo al PalaCus: ora la guardia è pronta a mettere al servizio dei cussini i suoi genio e sregolatezza.
«Il ritorno a casa sta andando alla grande – afferma il cestista dell’anno 2018 –. È stato bellissimo e ho avuto la stessa sensazione di quando si cambia squadra… mi guardavo attorno chiedendomi cosa fare. Poi ho guardato “Papone” Fichera, “Tamada” Cuccia e Federico Lo Faro e mi sono sentito a casa. Non ho mai avuto il piacere di essere stato allenato da Guadalupi, che è una grande persona. Ha tanta pazienza e ce ne vuole molta». I primi spunti sono arrivati dall’amichevole contro l’Alfa e da quella sul Gravina; quest’ultima è stata ben giocata, con la giusta grinta e buone indicazioni da tutto il roster.
L’obiettivo sarà la salvezza dando spazio ai 2002. «Una cosa che ci vuole è un lungo… ma sappiamo che ci saranno solo Tamada e Papone! – scherza Pennisi – Ci serviranno cuore e grinta. Vasta è assatanato, si butta su ogni pallone, Lo Faro fondamentale con i suoi punti nelle mani. Speriamo nell’arrivo di Guglielmo Persano, che con l’università non sa che farà: darebbe una mano. Si deve “perdere” un po’ di tempo sui ragazzini: sono buoni! Alcuni sembrano spenti, ma non sono così! Io cercherò di motivarli. Punterei su Corselli, perché ha buoni movimenti, ma deve fare bene il lavoro individuale, diventerà un buon giocatore di Serie C».
Marco “Penna” era al PalaCus a vedere i suoi ex compagni contro l’Alfa. «Sono felice perché Adrano ha fatto una bella squadra – chiude –. Sono rimasti Aronne Alescio e Giorgio Bonanno, lui gestirà bene. Sono una squadra di cuore, abbiamo tanto in comune. Per quanto mi riguarda, quest’anno non ho obiettivi: voglio solo giocare e divertirmi, voglio fare il mio ruolo, prendermi i miei punti e fare la mia difesa. Giocheremo per i play-out per salvarci, darò il massimo per la maglia: il Cus è la mia squadra».
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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