Maximulta a Paternò, la società non ci sta

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del BC Paternò, che ha avuto 400€ di multa dopo la sfida salvezza contro Canicattì per invasione di campo…

Scocca il 45° minuto e , dopo un supplementare il suono della sirena sancisce la fine delle ostilità tra Basket Paternò ed Olimpia Canicattì ed i saluti di rito con avversari ed arbitri, inizia la festa dei giocatori di casa con il proprio pubblico. E’ stata una partita combattuta dal primo all’ultimo minuto, dall’andamento altalenante che ha visto prevalere nei primi due quarti la squadra ospite con un vantaggio di 19 punti, arrivati anche a 21, con la squadra di casa che nei secondi venti minuti inizia una entusiasmante rimonta che la vede impattare sul 70 pari alla fine dei tempi regolamentari e vincere all’overtime. Immancabili le recriminazioni a fine gara, del resto ci si giocava la salvezza diretta, ma senza particolare animosità o acredine. Un dirigente dell’Olimpia si soffermava a parlare con coach De Luca con il giocatore Grasso del Basket Paternò e financo con uno spettatore senza alcun problema. Si respirava aria di festa con relative bottiglie di spumante stappate come dopo la vittoria di un gran premio di Formula 1. Sono entrati in campo bambini che si sono impossessati dei palloni disponibili per tirare a canestro, familiari (genitori, mogli e fidanzate), dei giocatori, amici con bambini in braccio, come si vede dalle riprese video di un tifoso…la partita era stata trascinante e tutti avevano voglia di partecipare a questo momento di euforia collettiva senza mai creare problemi ad arbitri ed avversari, anzi il giorno dopo su un social coach Di Vita ha anche fatto i complimenti al pubblico di casa.

Tutto a posto? Per niente, martedì 19, giorno delle decisioni del giudice sportivo, arriva la doccia fredda di ben DUE giornate di squalifica commutate in 400 euro di multa…

Cosa pensare? Forse gli arbitri non sono abituati a fischiare davanti a 200 spettatori oppure devono far incamerare più soldi possibili alla federazione, fatto sta che un pochino di buon senso non guasterebbe, soprattutto in un periodo in cui la classe arbitrale è fatta oggetto di “critiche” più o meno accese. Un simile provvedimento, senza alcun senso e senza alcun motivo reale, non ha il sapore di giustizia sportiva, perché qui di giustizia ce n’è ben poca. Questo provvedimento serve solo a mortificare una festa per una salvezza difficile, meritata, frutto di un lavoro settimanale in palestra svolto tra mille difficoltà; serve a mortificare i sacrifici, anche economici, di persone innamorate di questo sport che si devono districare tra promesse non mantenute e soldi, non tanti, che arrivano per poter mantenere una squadra dignitosa a Paternò.

Tutti i provvedimenti disciplinari che sono stati comminati sono sempre stati accettati perché ritenuti fondamentalmente giusti, questo proprio no, provoca solo dispiacere ed amarezza e ci fa capire come ci sia un pochino di inadeguatezza al ruolo che viene ricoperto da che deve “chiudere” il referto a fine gara.

 

Basket Club Paternò

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