Mondiali di basket maschile: Cina 2019
I precedenti azzurri con Filippine e Angola

Mai incrociata la Serbia ai Mondiali… Filippine: unico precedente al Mondiale di Manila… Angola: vittoria nel mondiale del paradosso…

Si è iniziato il conto alla rovescia per la diciottesima edizione dei Mondiali di basket maschile, in programma in Cina dal 31 agosto al 15 settembre, che ha recentemente visto la Nazionale italiana qualificarsi dopo tredici anni di assenza. Gli azzurri di coach Meo Sacchetti, col sorteggio affidato alle nobili mani di Kobe Bryant, sono stati inseriti nel gruppo D, assieme a Serbia, Filippine e Angola.

Otto i gironi di qualificazione, ognuno costituito di 4 squadre, per un totale di 32, numero record per la manifestazione. La formula prevede che le prime due si qualifichino per la seconda fase, formando a loro volta 4 gironi da quattro; le prime due, poi, daranno vita alla fase conclusiva ad eliminazione diretta, partendo dai quarti. Previsti due gironi di consolazione: uno per le prime squadre escluse, che giocheranno per i piazzamenti dal 17° al 32°; un altro per le posizioni dal 9° al 16°. Nel caso in cui l’Italia riuscisse a superare il primo turno, dovrà vedersela con le due prime classificate del gruppo C, comprendente Spagna, Portorico, Iran e Tunisia.

 

La Nazionale italiana non ha mai incrociato la Serbia in un Campionato Mondiale, anche perché la sua partecipazione “autonoma” si è registrata solo a partire dalla penultima edizione (2010); le due squadre non si sono affrontate neanche nel 2006, quando la Serbia si presentava come Serbia-Montenegro, e nel 1998 quando invece partecipava con la sigla Jugoslavia (ma si trattava sempre di Serbia- Montenegro). La Jugoslavia unita, invece, quella della Repubblica Federale Socialista, è stata affrontata dall’Italia in quasi tutte le altre occasioni: Mondiali del ’63, del ’67, del ’70, del ’78 e dell’86; non nel ’90.

Quanto alle altre prime due avversarie di Cina 2019, Filippine e Angola sono state incontrate una sola volta. Le Filippine nel Mondiale del ’78, in casa loro, a Manila; era il 10 ottobre, gli azzurri avevano superato il primo turno, giungendo secondi nel loro girone alle spalle del Brasile, davanti a Portorico e Cina, e disputavano il girone finale a otto dove le Filippine si erano qualificate di diritto come paese ospitante. Finì 112 a 72 per gli azzurri, guidati da Giancarlo Primo, col seguente tabellino: Bariviera 25, Meneghin 16, Carraro 16, Jellini 12, Bonamico 12, Bertolotti 8, Ferracini 6, Marzorati 6, Caglieris 5, Villalta 4, Della Fiori 2, Vecchiato. L’Italia, allora, arrivò alla finale per il bronzo, che perse col Brasile di un punto (86 a 85) con un incredibile canestro all’ultimo secondo da quasi metà campo.

L’Angola è stata affrontata nel Mondiale del 1990 in Argentina. Era il 13 agosto, l’Italia non era riuscita a superare il primo turno a Rosario, giungendo terza nel girone alle spalle di Brasile e Australia, e davanti la Cina. Nel girone di consolazione di Salta vinse poi tutte le partite, compresa quella con l’Angola: 86 a 78. Questo il tabellino degli azzurri, in panchina Sandro Gamba: Riva 24, Pessina 22, Brunamonti 9, Cantarello 8, Niccolai 6, Bosa 5, Rossini 4, Pittis 4, Tolotti 2, Vescovi 2, Dell’Agnello, Vianini. Alla fine l’Italia si classificò al nono posto, ma con il sorprendente paradosso di avere vinto sette partite e averne persa solo una!

 

 

Nunzio Spina

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