L’ex cestista scrive una lettera aperta all’ex presidente provinciale, ripercorrendo i fatti degli ultimi dieci anni e parlando della sua targa…
Egregio Michelangelo Sangiorgio,
Di recente il caro Roberto Quartarone ha pubblicato una nota sul mio passato di cestista. Devo dirti che la cosa che mi ha emozionato è stato il ricordo di quella bella pallacanestro, del palazzetto di piazza Spedini, le mille emozioni da me vissute, e oggi tutte le testimonianze di tanti amici e amiche attinenti la mia educazione sportiva e comportamentale.
Ti scrivo perché anni fa la mia esperienza ed il mio entusiasmo li avevo messi a disposizione della Pallacanestro Catania. I fatti li conosciamo entrambi, ma per chi non lo sapesse mi ero proposto, non candidato, alla presidenza della FIP Provinciale ritenendo di avere titoli per tale impegno.
Ma non sapevo quanto era pregnante e condizionante la presenza di Michelangelo Sangiorgio nella FIP Provinciale, e nella vita delle numerose società di pallacanestro ad essa aderenti. Uso il termine condizionante perché ricordo perfettamente il modus operandi da te adottato. Lo stesso che perpetrato nel tempo ha generato la caduta del comitato Provinciale FIP e il relativo commissariamento.
Ritengo che tutto ciò che riguarda il tuo recente passato, mi riferisco al tuo allontanamento dalla FIP e dal CUS, è la logica conseguenza di un agire discriminatorio per fini strettamente politici e personali. Comunque non sta a me giudicare perché so che sarai oggetto di giudizio da parte dei competenti organi istituzionale che valuteranno e, se è il caso, condanneranno il tuo operato, ma fino ad allora è valido il principio della presunzione di innocenza e non, per inversione dell’onere della prova, la presunzione di colpevolezza.
Vuoi sapere perché ti scrivo; è presto detto.
Tu molto opportunamente, tempo dopo il nostro incontro/scontro, hai pensato bene di conferirmi una targa ricordo della FIP Provinciale quale giocatore rappresentativo del Basket Catania.
Sulla targa si legge il presidente dott. Ing. Michelangelo Sangiorgio. In realtà il messaggio che mi mandavi era “io sono il presidente FIP e tu sei solo un lontano ricordo”.
Ebbene egregio dott. ing. Michelangelo Sangiorgio ho conservato gelosamente quella targa non già per esibirla, bensì in attesa del momento opportuno per restituirla al mittente. Il tuo gesto non mi ha onorato allora e peggio che mai oggi, al contrario mi ha confermato quanto povertà albergava in te.
Ebbi a dirti: «Michelangelo Sangiorgio di me si ricorderanno sempre, di te scomparirà il ricordo».
Oggi hai sovvertito la mia convinzione; di me ci si ricorderà per educazione e correttezza, ma anche tu sarai menzionato negli annali della Pallacanestro Catania, ahimè tristemente, se non altro per avere trascinato il Comitato Provinciale FIP Catania e tutto il basket etneo nel baratro più nero.
Concludo. La targa in oggetto dopo questa pubblicazione viene distrutta, non simbolicamente come la restituzione, bensì materialmente.
Complimenti dott. ing. Michelangelo Sangiorgio
Diomede Tortora
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