L’articolo su “Paesi Etnei Oggi” luglio-agosto con l’intervista a Matteo Gottini su passato, presente e futuro suo e dell’Alfa…
Catania a spicchi festeggia il ritorno in Serie B: il Girone D accoglie la Polisportiva Alfa, la squadra che ha vinto la Serie C Silver siciliana ed è passata indenne dal tour de force di play-off e spareggi interzona. Il 3 giugno 2018 ha rivalutato otto anni in cui si è lavorato molto sotto traccia, con squadre composte in buona parte da etnei. Acireale per due anni arrivò in finale play-off per la Serie B, ma da tre anni le formazioni maschili si accontentavano della C regionale.
La società è una creazione di Nico Torrisi, dopo l’esperienza a supporto della Pallacanestro Catania e durante la collaborazione con Acireale: l’ad della Società Aeroporto di Catania prese in gestione la palestra del Leonardo da Vinci e iniziò dalle giovanili l’attività. Al suo fianco c’è sempre stato il general manager Carmelo Carbone e da qualche anno il team manager Mario Litrico: sono loro a lavorare dietro le quinte e ad aver ottenuto tre promozioni sul campo in cinque anni e la qualificazione dell’Under-14 per le finali nazionali dello scorso giugno.
L’Alfa disputerà la 21ª stagione di una squadra etnea tra A e B ed è l’11ª squadra etnea che lo fa, sin dal ‘39: è indubbio che la continuità è ciò che servirà per consolidarsi e dare credibilità a un progetto che ha visto un crescendo di consensi da parte del pubblico. Le conferme di coach Bianca e di Gottini, Consoli, Abramo, Agosta e Florio, con gli arrivi di Provenzani, Gatti, Savoca, Longo, Vita e Mazzoleni, mettono in campo una squadra che ambisce alla salvezza senza patemi, pur in un girone di ferro contro laziali, campane e lucane.
«Sicuramente dobbiamo andare avanti a piccoli passi – spiega Matteo Gottini, leader carismatico alfista nonché miglior marcatore di sempre delle squadre catanesi in B –. Il prossimo anno l’obiettivo sarà la salvezza. Non penso che abbiamo possibilità e risorse per far meglio. L’obiettivo è sempre arrivare più in alto possibile. Sarebbe un sogno fare un play-off al primo anno, però considerando le squadre esperte che avremo di fronte, che già fanno la B da tempo, ogni settimana sarà una battaglia, dobbiamo sfruttare al meglio il fattore casa, le trasferte saranno difficili. Se vinceremo in casa prenderemo fiducia per vincere fuori e salvarci direttamente».
Sedici squadre, trenta giornate, play-off e play-out: il campionato di terza serie è un tipico torneo cestistico nazionale, lungo, logorante e appassionante. «Tre anni fa ho fatto la finale play-off con Palermo, eravamo una squadra attrezzata e il livello era abbastanza alto – ricorda Gottini, classe ’79 –. Credo che il livello sia rimasto su quella linea. Ma rispetto al passato s’è abbassato: quando ci siamo salvati con la Virtus nel 2006-‘07 c’erano altre cifre, c’erano bei giocatori, i senior in quintetto erano giocatori davvero forti».
La guardia-ala piccola di Fucecchio, in Toscana, ormai è catanese d’adozione per aver sposato Daniela, ex pallavolista, ed è legato ai piedi dell’Etna dove disputerà la sua settima stagione. È lui il giocatore più grintoso, malgrado si avvicini ai 40. «La motivazione principale per cui gioco ancora – ride – è che scarseggia il lavoro in Italia! A parte gli scherzi, ho tanta voglia di mettermi in gioco e riscoprire la Serie B dopo un po’ di anni che manco. Ho raggiunto una certa età ma penso che me la caverò abbastanza bene. Una decina d’anni fa, quando giocavo con la Virtus, ero un altro tipo di giocatore, più guardia tiratrice, ora sono più ala piccola e gioco più per la squadra. Segno meno, però l’importante è dare sempre un contributo per la squadra». L’ottimo coach Andrea Bianca, che ha firmato la promozione alfista, lo ha schierato anche da ala grande. «Va tutto alla grande con Andrea – puntualizza Gottini –, ci conosciamo da anni, sappiamo tanto l’uno dell’altro, ci rispettiamo e c’è fiducia reciproca».
La stagione conclusa è stata memorabile: quarta promozione in assoluto di un quintetto catanese sul campo dalla C alla B, è finita con gli spareggi di Ferentino. «È bellissimo. È un sogno che s’è realizzato. Lo dissi a Carmelo Carbone quel giorno che dalla B di Palermo sono venuto a firmare per l’Alfa in Serie D: avrei voluto vedere la società in Serie B. Non pensavo così presto! Siamo stati fortunati e ho il tempo di mettermi in gioco in questa categoria. È stata la stagione della consacrazione per l’Alfa. Era un anno importante. Tutti speravano in un grande risultato ed è stato un anno eccezionale. Siamo partiti bene, poi l’innesto di Agosta ci ha dato una marcia in più. Agli spareggi siamo arrivati pronti e concentrati. Non sapevamo chi avremmo incontrato, ma ci siamo fatti valere e abbiamo meritato tantissimo».
Al Leonardo, che dovrà essere abbandonato perché per la B serve un impianto più capiente, si è visto un grande pubblico: per i play-off di tutte le categorie quest’anno le squadre di Catania e provincia hanno attratto tanto pubblico. «Ho visto sempre più persone al palazzetto con l’andare delle giornate – afferma Gottini –. Abbiamo fatto di tutto per ripagarli e farli tornare il sabato successivo. Ora che siamo in Serie B aspetto più gente e persone nuove che si affaccino a questo sport, noi faremo il possibile per rendere sempre più caldo il campo di Catania avvicinando sempre più persone. Spero che avremo un bel riscontro. Venite a vederci, vi divertirete! Faremo una squadra per far divertire le persone, con un bel mix giovani/vecchi, quindi le prospettive sono positive, però dobbiamo lavorare tanto e dare tutti il massimo. È questo che fa la differenza tra squadre a pari livello».
Roberto Quartarone
da “Paesi Etnei Oggi” di luglio-agosto 2018
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