Il resoconto della seconda settimana di allenamenti dell’Alfa con le interviste ad Andrea Bianca e Simone Gatti (da “La Sicilia” di lunedì)…
Due settimane sono trascorse e la Polisportiva Alfa aumenta i ritmi in vista delle prime amichevoli. Le zanzare del PalaCus hanno assistito a tanto sudore, ma ancora niente partite: l’esordio amichevole contro l’Orlandina si giocherà al PalaFantozzi il 15 settembre; i rossazzurri intanto avranno già traslocato al PalaCatania.
«Martedì (domani, ndr) entriamo nel nostro campo, con cui cominceremo a confrontarci – afferma coach Andrea Bianca –: dovrà essere un punto di forza per costruire la permanenza».
Già si è iniziato a lavorare su schemi, con la palla. «Va abbastanza bene – prosegue l’allenatore –. Accanto al lavoro di preparazione, iniziamo a delineare il gioco organizzato. Il professore Bocchieri ha iniziato con i carichi di lavoro veri: alterniamo così momenti di grande carico a momenti in cui scarichiamo provando qualcosa. Ho visto molto bene Gatti, ma tutti si stanno inserendo. Certo, dobbiamo lavorare tanto».
Proprio Simone Gatti, insieme ad Agosta e Gottini, è tra i più esperti: da loro tre passano molte chance di salvezza, perché possono dare il consiglio giusto ai compagni nei momenti più difficili. «Le impressioni sono sempre positive inizialmente – afferma il lungo dal ’97 ininterrottamente tra B2, B1 e DNA –, poi il tempo dirà la sua. Il Girone D l’anno scorso era meno competitivo, molte squadre vorrebbero far bene e cercare di salire, sarà impegnativo! Almeno 7 squadre possono far la differenza: Salerno, Caserta, Palestrina, Napoli, Valmontone…»
In una squadra con tanti sbarbatelli, il trio degli ultratrentenni avrà sulle spalle più responsabilità: «Porterò la mia esperienza e cercherò di dare una mano e consigli ai giovani, che sono tanti e promettenti – conferma Gatti –. Provenzani lo vedo bene, già lo conosco come avversario, ma anche Vita Sadi. Nelle giovanili ho affrontato tante volte Agosta, e ho incrociato Gottini. Spero di fare un buon campionato dal punto di vista personale, per far vedere che posso ancora dare tanto, e dunque spero in una salvezza tranquilla!»
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 03/09/2018
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