Il coach trapanese, oggi al Green Palermo, analizza il prossimo campionato di Serie B… «Ho un ricordo bello di Catania»… «Il Girone D con un livello più alto»…
Un’esperienza tanto lunga la possono vantare in pochi: Giacomo Genovese ricopre il doppio ruolo di senior assistant di Marco Verderosa e general manager del Green Palermo, in Serie B, dopo aver toccato le principali piazze siciliane. Ha un’idea chiara sul prossimo Girone D di Serie B, un torneo ben arduo.
«In questa B – spiega dopo l’inizio del precampionato – non ci sono più i nomi di quei giocatori che venivano dalla A, che venivano a far cassa, perché adesso non ci sono più gli ingaggi di una volta, ma rimane un buon campionato. Nel girone che andremo a fare il livello si è alzato notevolmente rispetto all’anno scorso. Caserta ha blasone notevole e ha allestito una squadra forte, Napoli vuole risalire in A2, Palestrina sembra la maggior favorita, Salerno, Matera… Vedo questa B spezzata in due: sei-sette che puntano in alto e hanno fatto grandi investimenti, e il resto, tra cui noi, Catania, Costa d’Orlando, Scauri e Battipaglia, che lotterà per un posto al sole, per una salvezza tranquilla. Sarà molto dura, sarà una grande guerra sportiva».
Il suo Green Palermo dovrà quindi lottare come l’anno scorso per conquistarsi la permanenza in terza serie. «Abbiamo disputato il Girone B con le squadre del Nord-Est ed è stata un’impresa salvarci, per motivi logistici e di livello tecnico – ammette –. Onestamente pensavamo che il peggio fosse passato, di stare più tranquilli, ma ahinoi sarà un campionato in cui dovremo conquistarci la salvezza con i denti, ci saranno grandi difficoltà per noi, così come per Catania e Costa d’Orlando, vista la caratura delle avversarie e dei giocatori».
Palermo ha cambiato profondamente volto. «Abbiamo un anno in più d’esperienza, la società non aveva mai fatto la B – afferma Genovese –. L’esperienza del Girone B è stata utile perché abbiamo visto un’organizzazione di alto livello. Ora puntiamo a consolidarci nel Girone D. Abbiamo avuto l’opportunità di prendere Svoboda, che è un giocatore importante, però abbiamo perso altri giocatori che ci davano certezze, come Cecchetti e Strotz. 7/10 sono nuovi, a parte i Lombardo e Ceccarelli, ci sono scommesse come Caronna, che deve riprendere dopo un infortunio, e giovani che saranno interessanti come Paunovic… È una squadra intrigante con giovani e scommesse che speriamo di vincere. Tutti hanno voglia di mettersi in mostra, le premesse ci sono tutte, c’è molta curiosità per capire se abbiamo fatto le scelte giuste, tra il dire e il fare c’è il campo. L’obiettivo è salvarsi possibilmente senza il play-out, sarebbe un grosso risultato, ma le sorprese possono sempre arrivare, in positivo e in negativo. Ci sono squadre ben più attrezzate di noi».
Palermo, Catania e Costa d’Orlando: le tre siciliane avranno un destino comune? «Costa d’Orlando è al secondo anno come noi, l’Alfa è all’esordio assoluto: mi auguro che facciano il meglio possibile – spera il gm del Green –. I derby saranno avvincenti, saremo tutti e tre allo stesso livello, in lotta per salvarci. Catania può puntare alla salvezza, conosco Gottini e Consoli che sono certezze, ma il campionato è duro e non bisogna mai demordere e mollare. Ci contenderemo gli stessi posti in classifica, ma nessuna delle tre è così debole da rischiare tantissimo. A Catania faccio un augurio particolare, perché è una città a cui sono legato, la presenza di Andrea Bianca è una soddisfazione per me, ha iniziato ed è cresciuto con me, mi fa piacere che abbia vinto il campionato e che possa dimostrare tutto il suo valore: è un ragazzo in gamba, che merita. L’Alfa dimostra di avere le idee chiare, che fa il passo lungo secondo la gamba e non di più. Ho conosciuto Nico Torrisi e mi è sembrato con la testa sulle spalle, in più ha la regia saggia di Carmelo Carbone, che è una garanzia in termini di esperienza e di saper gestire il gruppo ed ci lega una profonda amicizia. Il ritorno della Serie B a Catania è una gioia e una felicità. Auguro a tutti le migliore fortune, che vinca il migliore nei derby! Speriamo che nessuna rischi nulla e che le squadre siciliane possano aumentare in B».
Genovese è legato a Catania dalle due stagioni, la 2004-’05 e la 2005-’06, in cui guidò la Virtus in Serie B2 e in cui arrivarono due salvezze. Addirittura è lui il tecnico con più presenze su una panchina di Serie B a Catania. «Era un periodo diverso, da un punto di vista economico c’era una maggiore circolazione di cifre importanti, sia per ingaggi che per disponibilità economiche delle società – ripensa –. Ho un ricordo bello, a Catania mi sono trovato bene, ho lasciato tanti amici e sono rimasto legato. Sono stati due anni altalenanti. Nel primo anno, giocavamo al PalaCanizzaro, avevo una buona squadra penalizzata da una stagione costellata da una marea di infortuni ai giocatori importanti. Il secondo anno è stato il migliore, è arrivata una bella salvezza: gli infortuni sono stati minori, la caratura era inferiore, eravamo candidati alla retrocessione ma ci siamo levati grandi soddisfazioni, come le esplosioni di Marco Consoli come play titolare e di Dario Sortino. Lo ricordo volentieri per la bella salvezza raggiunta, battendo le prime della classe al PalaGalermo. C’era un livello molto alto, il girone era difficile, con le squadre toscane, ci salvammo grazie all’esperienza di Babetto e di Maran, ma fu determinante l’ottimo campionato di Consoli e Riva, che si sono consacrati».
È da molti anni che le strade di Catania e Genovese non si incrociano: sarà emozionante incontrare nuovamente il condottiero di uno dei periodi più smaglianti del basket etneo.
Roberto Quartarone
da “La Sicilia” del 27/08/2018
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