La Trogylos batte Messina e sfiderà Cercola nella semifinale nazionale… Prima vittoria per il coach catanese: «Avevamo qualcosa in più, ora un passo alla volta»…
La vittoria di ieri per 58-73 a Messina chiude i conti: la Trogylos Priolo vince la Serie B femminile e si qualifica per le semifinali nazionali, che daranno il pass per una delle sei promozioni in Serie A2. La prima avversaria sarà l’Azzurra Cercola (l’andata sarà in Sicilia). Anche il Cus Unime si qualifica per la seconda fase, contro la Nico Basket di Ponte Buggianese, con andata nella cittadina pistoiese e ritorno in Sicilia. Priolo quest’anno ha un folto nucleo catanese e proprio Catania manca quest’anno alle finali nazionali dopo tre partecipazioni consecutive con la Rainbow.
«È stata una partita dura – spiega coach Gianni Catanzaro, una vita alla Lazùr -, loro si erano preparate sul pressing, ci hanno fatto un bel po’ di zone press 1-3-1, una novità. Dopo un primo quarto equilibratissimo, siamo riuscite ad attaccarla con qualche accorgimento e abbiamo preso il break, +14. Le abbiamo fatte rientrare con la zone press fino al +5, ma infine abbiamo ripreso più serene, stando attente all’attacco e alla difese, con un epilogo giusto».
Il campionato della Trogylos, dopo una preparazione partita in ritardo rispetto alle avversarie, era iniziato ad handicap con tre sconfitte di fila. «È stato un crescendo – prosegue Catanzaro -, dopo aver messo apposto gli ultimi tasselli, perché eravamo troppo leggere sotto canestro e le ragazze troppo inesperte per un campionato come la Serie B, che non avevano mai fatto da protagoniste. La squadra è stata completata a Natale, fino a quel momento eravamo stati parecchio altalenanti, con tre sconfitte di fila, poi quella contro la Rainbow. La svolta è stata la sconfitta di Palermo nella prima di ritorno, eravamo troppo sereni dopo le vacanze, mancava concentrazione e c’erano acciacchi. Dopo quella sconfitta, sono arrivate 13 vittorie consecutive».
La vittoria del campionato è una novità per Catanzaro, che aveva condotto ai play-off la Lazùr nel 2011-’12 e nel 2014-’15 (in C). «È la prima volta che vinco – ammette -, la volta precedente ai play-off eravamo secondi dietro la Rainbow di Gabriella di Piazza. L’acquolina in bocca è venuta quando abbiamo iniziato ad ingranare, non me l’aspettavo; il pensierino mi è venuto qualificandoci ai play-off. Ci vuole scaramanzia! Avevamo qualcosa in più rispetto alle altre, le due straniere Iva Cigic e Laine Karlsone più Tania Seino, Giulia Spampinato che è cresciuta, e tante ragazze che si sono sacrificate di più come Jasmine Capici che fa una grande difesa, contro Borgia e Mbombo per esempio, e Sofia Cocina, Rachele Palamidessi e Giorgia Marmo, tornate dando il massimo. Le citerei tutte!»
I prossimi passi sono le finali nazionali. Con Varese già promossa sul campo, rimangono cinque caselle da riempire, con altrettante Final Four. Priolo sarà nel Gruppo D, Messina nel Gruppo E. «Su Cercola non so molto. Nell’eventuale finale, dobbiamo stare attenti all’Elite Roma, pare sia stata costruita direttamente per l’A2. Ma vedremo poi, ci vuole un passo alla volta… “comu finisci si cunta!” Siamo sereni, l’obiettivo è raggiunto abbondantemente, il nostro l’abbiamo fatto, qualsiasi altro risultato arrivi sarà positivo. Considerando anche le tribolazioni del palazzetto (riaperto in estate ma mai pienamente fruibile), non è poco».
Si chiude con i ringraziamenti di rito: «Ringrazio tutti, soprattutto le ragazze, che si sono sacrificate con viaggi e trasferte, il mio assistente Gigi Valora, che ha dato un costante e imprescindibile contributo nel corso di questi mesi, mia moglie e mia figlia che ci hanno seguito come prime tifose… fino al mio collega di lavoro, Paolo Romano, che mi ha supportato in questi mesi!».
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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