Miglior stagione in carriera per l’ala catanese… «Assolutamente soddisfatta, grazie a coach Bouffioux e all’ambiente, ne è valsa la pena»…
Carolina Pappalardo ha chiuso la sua prima stagione da professionista in Belgio con un bilancio lusinghiero. Le Spirou Ladies Charleroi sono andate vicine alle semifinali per il titolo nazionale, lei ha accumulato le migliori statistiche in carriera: 25 presenze e 148 punti, con le medie che riportano 19,1 minuti, 39,4% da due, 5,3 rimbalzi (migliore della squadra), 5,9 punti e 6,1 di valutazione (come riporta EuroBasket).
L’ala catanese del ’96, che ormai gioca fuori Sicilia dal 2013, è tornata da poco a casa: «Sono assolutamente soddisfatta del risultato sportivo – afferma –, siamo arrivate seste nella seconda fase, a un passo dalla semifinale play-off, abbiamo fatto una grande stagione, oltre le aspettative della società. Personalmente sono cresciuta molto dal punto di vista del gioco e mentalmente, grazie all’allenatore, Vincent Bouffioux, che è stato molto duro (ma è la sua caratteristica principale), e grazie all’ambiente così incoraggiante e di supporto nei miei confronti. Altrimenti non sarei riuscita a crescere così tanto. In più mi mancava tanto giocare con tanto spazio e anche questo mi ha aiutata a migliorare. Sono davvero soddisfatta!»
«Emozionata, entusiasta e spaventata» erano le emozioni della giocatrice scuola Lazùr prima di partire, ma la paura si è dissipata in fretta arrivata in Belgio. «Non sapevo ciò che mi aspettava e sono rimasta sorpresa, mi è piaciuto molto il tipo di gioco, meno tattico rispetto che in Italia, ma più veloce. Ne è valsa la pena: sono felice di essere partita, perché ho avuto la possibilità di conoscere un tipo di gioco nuovo, un ambiente nuovo. Quando sono arrivata lì sapevo di essere la “straniera”, quindi sono contenta di come mi sono integrata e di come le persone mi abbiano dato questa possibilità: l’ambiente era molto piacevole!»
Proprio l’ambiente è ciò che ha più stupito Pappalardo, che in un post in francese su Instagram ha ringraziato tutti per l’esperienza vissuta: «Ho scoperto che ogni scusa è buona per festeggiare! Si fa una sorta di terzo tempo dopo ogni partita, nelle caffetterie dentro i palazzetti, rimanevamo dopo le partite a bere una birra (e anche più di una…), poco importava la vittoria o la sconfitta. Non ci sono drammi: prima si festeggia, poi si pensa a lavorare sulla sconfitta. Non ero abituata a quest’ambiente».
Tornata a casa, Carolina Pappalardo può adesso riprendere a lavorare in vista dei prossimi traguardi, con la consapevolezza che dopo le esperienze nel cuore dell’Europa potranno aprirle molte altre porte.
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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