I campioni degli anni novanta in campo… Le premiazioni a Sapienza e Genualdo… Il ritorno di Projetto… Genualdo: «Senso di appartenenza»…
Giovedì sera lo Sport Club Gravina si è riunito nel suo palazzetto, che sarà smantellato, per festeggiare il Natale insieme ai campioni del passato. Una partitella ha animato la classica cena a base di tavola calda e pandori, più una piccola cerimonia per premiare chi sostiene la squadra e la rende una vera famiglia. L’idea che ha sostenuto la ripresa dell’attività di quest’anno, appunto il concetto di «famiglia», sta pagando sia con i risultati del campo sia con un’atmosfera più rilassata e vicina.
L’anno si è chiuso con il sorriso: la prima squadra in gran forma, la Promozione e l’Under-20 ai vertici dei rispettivi tornei, le altre formazioni giovanili non da meno. L’unica tristezza è la scomparsa di Angelo Gigliuto, storico dirigente a lungo ricordato durante la festa di Natale. Ad organizzare la serata è il presidente Natale De Fino, che si gode l’abbraccio di tanti vecchi amici che danno spettacolo in campo (e perdono di appena 10 punti contro una formazione mista dei giocatori attuali di C/Pr/U-20) e poi apre le danze al buffet.
Sono tornati anche i premi consegnati a chi aiuta lo Sport Club, che sin dal 1999 il presidente assegna con cadenza non regolare. Dopo Magrì, Angirello, Cavazza, Marchesano, Gangemi, Gigliuto, Strano, Lo Faro, Sortino, Gulinello, Minnella, Papaleo e Barbera, è il turno di Graziella Sapienza e Cinzia Genualdo, le due dirigenti che sostengono l’attività del settore giovanile e sono immancabili a ogni partita. «Ciò che mi è piaciuto più di tutti è quando Andrea Gangemi ha parlato del senso di appartenenza, qualcosa che sembra lontano al giorno d’oggi – ha spiegato la seconda, ex giocatrice di Priolo -. Quest’anno abbiamo cercato di avere solo persone che volessero stare qui, che giocassero con il cuore. Ciò ci ha permesso di avere un ambiente sereno e tranquillo, con collaborazione. Finora i risultati ci danno ragione».
Il presidente De Fino, novello Ferrero, ha scherzato sul futuro della società, ma con serietà ha premiato le dirigenti e ha fatto gli onori di casa, dando la parola a coach Marchesano, ai dirigenti Arena, Cavazza e Gangemi, ai giocatori Livera, Barbera e Costantino. C’è anche Pino Projetto, il grande coach che oggi vive a Padova ma fino al 2015 ha guidato il vivaio gravinese e che ha lasciato un’impronta importante nei giocatori e nello staff.
«Lo scopo è portare avanti i ragazzi – sono parole di Gangemi – e l’importante è fare gruppo. A distanza di anni vi ritroverete con i vostri ex compagni, con un senso d’appartenenza importante nello sport e nella vita».
La famiglia gravinese chiude così un 2017 ricco di soddisfazioni, aprendo a un 2018 che si prospetta ancora migliore.
La photogallery di Giuseppe Lazzara @Facebook
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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