Adrano si ferma a un punto dalla C: vince Alcamo

Una reattività fisica quasi sovrumana degli adraniti, ma è la seconda sconfitta consecutiva in finale… 28 punti di Whatley…

Lipari Consulting – Adrano 73 – 72 (18 – 14, 16 – 16, 25 – 21, 14 – 21)

ALCAMO: Ranalli 23, Ajola 3, Bottiglia 2, Giusti 8, Vazquez, Ventimiglia, Andrè 14, Provenzano 12, Agrusa, Genovese 11, Alfano, Blunda.

ADRANO: Ricceri 7, Bascetta 3, Ragusa, Lo Faro 14, D’Agate, Amoroso G, Russo, Whatley 28, Amoroso F, Narcisi, Grasso 9.

Alcamo Adrano 73-72. Basta questo per dire che gara è stata la finalissima del “Palatresanti”. Alcamo in C ma gli alcamesi hanno tremato per buona parte del match. I nostri ragazzi hanno giocato una partita super, personalità e aggressività sono state le armi con cui abbiamo sfiorato l’impresa che a onor del vero sarebbe stata meritata. A 20″ secondi dalla fine il punteggio dice questo: 71-72. Adrano avanti e ad un passo dalla C. Qui però arriva l’episodio che cambia i connotati dell’intera stagione delle due squadre. Uno sfondamento solare su Grasso diventa fallo per Alcamo. Ranalli piazza due tiri liberi e Alcamo va in C. Già i tiri liberi, più di 10 i nostri errori dalla lunetta contro i 3 dei locali. Ecco un altro leitmotiv del match.

Non possiamo rimproverarci nulla però al di là dei liberi sbagliati. La prestazione dei ragazzi di Castiglione ( trascinati da 200 tifosi giunti da Adrano) è stata immensa. Tatticamente siamo stati superiori ad Alcamo, Giusti, uno che il canestro lo vede spesso e volentieri, si deve accontentare di soli 8 punti. Alcamo imbrigliato da una linea invisibile che legava i nostri giocatori, perfetti nel contenere e non mollare mai nemmeno quando eravamo a 5 minuti dalla fine a -10. Sorpassi e controsorpassi, adrenalina ed emozioni a non finire. Questo è stato Alcamo Adrano. I loro fenomeni contro i nostri ragazzotti. Ci davano per spacciati ma abbiamo fatto tremare i 1000 tifosi alcamesi.

Gara equilibrata sin da subito, il primo quarto si conclude 18-14. Secondo quarto e il match cresce d’intensità. Senza soluzione di continuita i due quintetti se le danno di santa ragione sportivamente parlando. 34-30 alla pausa lunga. Terzo quarto: Adrano cresce in maniera esponenziale, Whatley ( 28 punti per lui), Lo Faro e Leanza iniziano a sparare con precisione pitagorica. Ad un certo punto siamo avanti di 3 (44-47) ma gli alcamesi piazzano un break pesante tornando avanti e chiudendo sul 59-51.

Ultimo quarto e succede di tutto. Alcamo è avanti ma ad un certo punto esce fuori Grasso. Locali avanti 71-67 a 1′ minuto dalla sirena ma Grasso spara una tripla pazzesca e Bascetta subito dopo mette dentro il canestro del sorpasso. Avanti di 1, il signor Arbace inverte uno sfondamento in liberi per Alcamo. All’ultimo secondo il tiro della disperazione di Lo Faro finisce sul ferro. Questione di centimetri. A fine gara ci restano le lacrime ma anche la consapevolezza di essere una grandissima squadra. Con buona pace dei canestri storti della Tensostruttura. Complimenti ad Alcamo con la speranza di poterci rivedere in serie C.

Resp. comunicazione Adrano Basket
Davide D’Amico

Onore ad Adrano, che in 40 minuti è riuscita a mettere sul parquet una reattività fisica quasi “sovraumana”, e serie C che va strameritatamente ad Alcamo, la grande favorita del campionato. Due a uno la serie di finale per la Lipari Consulting: + 43 in gara 1, – 12 in una gara 2 in cui sarebbero migliaia gli episodi criticabili, + 1 nell’ultimo atto.

Il quintetto di coach Castiglione, che dimostra di sapere giocare una buona pallacanestro anche in un “gioiellino” come il “PalaTreSanti”, torna a casa fra le lacrime e fallisce, per il secondo anno consecutivo, la promozione in serie C.

Nessuno, forse neanche Hitchcock, sarebbe riuscito a scrivere un finale così incredibile ed emozionante. Un ultimo minuto tanto intenso che molti dei 1.500 spettatori non hanno avuto il coraggio di guardare.

Il match comincia con un frastuono incredibile delle due tifoserie che, per tutti i 40 minuti, si sarebbero poi scambiate “effusioni amorevoli”, ma soltanto gestuali e vocali. Ottimo il servizio delle forze dell’ordine presenti in gran numero come spesso non capita altrove. Adrano mostra subito i muscoli ma la Lipari Consulting si porta in vantaggio per 10 a 2 grazie all’ottimo avvio di Provenzano e Ranalli, quest’ultimo mvp della gara, lottatore indomabile e realizzatore dei due liberi della vittoria. A proposito di liberi, Alcamo ha avuto una percentuale stratosferica: 26 su 29.

Il quintetto di coach Ferrara, nella seconda metà del primo periodo, comincia a gettar via troppi palloni: l’intensità fisica degli adraniti appare, in positivo, fuori dal normale. Il primo mini-intervallo coglie le squadre sul 18 – 14.

Riparte il confronto, Adrano alterna zona e uomo, Alcamo annaspa ma riesce con un paio di canestri di Giusti e con alcune accelerazioni di Genovese a far rimanere immutato il divario anche al termine del secondo periodo.

Il terzo è quello in cui la Lipari Consulting soffre di più. Lo Faro, Leanza e Whatley trovano spesso il canestro. Incredibile l’evoluzione dello statunitense autore, in gara 1, di una pessima prestazione e poi quasi devastante nelle altre due partite. Gli ospiti vanno avanti di tre lunghezze ma i locali mettono gli “attributi” in campo e, in un batter d’occhio, volano a + 8 in chiusura di tempo. Davvero valida la prestazione di Bottiglia autore di spettacolari recuperi e veloci rilanci.

Ultimo quarto di una sfida elettrica, di quelle che davvero sembrano d’altri tempi. Sospinta da un pubblico eccezionale, la squadra di casa sale a + 11 con una bomba di Dario Andrè. Mancano ancora 6 minuti al termine ma l’inerzia, per la prima volta, sembra essere in favore dei locali. Niente di tutto questo. Adrano trova la forza della disperazione ma anche quella lucidità che manca agli alcamesi. Stranamente ai big della Lipari Consulting tremano le gambe e ne approfittano gli adraniti.

Si lotta all’arma bianca e in un caos indescrivibile perdono un po’ la bussola anche gli arbitri che consentono contatti più da rugby che da basket. Un’incredibile bomba di Grasso, 44 anni, riporta Adrano ad una lunghezza. Il pallone per gli alcamesi diventa pesantissimo e viene buttato via: Bascetta, a 35 secondi dal termine, porta gli ospiti avanti di un punto.

Ranalli, guerriero indomabile, si trova un fallo a 17 secondi dal termine e trasforma, con freddezza glaciale, i due liberi. Castiglione chiama time-out e ottiene quindi la rimessa in attacco. Alcamo non molla di un centimetro, Adrano non riesce a rimettere e incappa nell’infrazione di 5 secondi. Ma non finisce qui perché i locali confezionano la più grossa e pericolosa delle frittate. Rimessa, palla a Genovese che la butta via in malo modo. Si avventa Lo Faro che sbatte con un avversario ma va ugualmente al tiro, sbagliandolo; lotta greco-romana a rimbalzo, tre cestisti si tuffano a pesce sul parquet; palla ancora agli adraniti e in qualche modo arriva nuovamente a Lo Faro. La sua “bomba” è lunga e, al “PalaTreSanti”, scoppia la festa in un tripudio indescrivibile.

Adrano ottiene il meritato onore delle armi, Alcamo la serie C. I ragazzi di Ferrara, però, avrebbero potuto e dovuto giocare meglio ma, proprio all’ultimo atto della stagione, hanno forse sentito esageratamente il peso di “dover vincere a tutti i costi”. O forse lo hanno fatto per “cinismo”, per far venire l’infarto ai tifosi o per ricordare che vincere di un punto è sempre più bello.

 

L’addetto-stampa
Piero Messana

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