Adrano si erge a protagonista in una partita tirata e giocata con agonismo… Whatley immarcabile, Leanza trascinatore… Disordini in tribuna…
Adrano – Alcamo 77-65
Parziali: 15-7; 37-27 (22-20); 55-47 (18-20); 77-65 (22-18).
Tensostruttura di Adrano, 2 aprile, 18:00
Sporting Club Adrano: Ricceri, M. Bascetta, Ragusa ne, Lo Faro 8, D’Agate ne, G. Amoroso 2, Russo © 9, Whatley 33, Leanza 16, F. Amoroso ne, Bua ne, Grasso 9. All.: Castiglione.
Libertas Alcamo: Ranalli 7, Ajola 8, Bottiglia 5, Giusti 10, Russo 6, Ferrara, Andrè © 11, Provenzano 12, Agrusa, Genovese 6, Alfano, Blunda. All.: V. Ferrara. Vice: M. Ferrara.
Arbitri: Mucella e Centorrino. Udc: Parisi, Gigliuto e Quartarone.
È una serata memorabile alla Tensostruttura di Adrano: lo Sporting Club infligge la prima sconfitta stagionale alla corazzata Libertas Alcamo, al termine di una gara-2 tirata e giocata con agonismo e intensità. Non si molla di un millimetro, da un lato e dall’altro, ma la differenza la fanno i dettagli: la difesa su Giusti e Andrè, un attacco senza paura che prende tantissimi falli, un palazzetto bollente già un’ora prima della gara.
Le 19 vittorie consecutive tra regular season e play-off non sono bastate ai biancazzurri, che dopo i 43 punti di scarto rifilati in gara-1, erano pronti a festeggiare l’ammissione alla Serie C. E invece no. Si trovano sempre a inseguire, dall’8-2 al 30-16 il pubblico è sbigottito: Ennis Whatley è immarcabile, Giorgio Leanza trascina i compagni. Genovese, pizzicato continuamente dal pubblico, prova a far ragionare le stelle Giusti (super marcato da Lo Faro) e Andrè (che se la vede con Grasso), ma la difesa commette tanti falli e le percentuali al tiro sono troppo basse.
Adrano rallenta, Alcamo ne approfitta dopo l’intervallo lungo: Provenzano e Giusti spingono e si riportano fino al 42-40, poi Russo Tiesi e Andrè costruiscono il 48-47. Quando la rimonta sembra completarsi, ecco il 2+1 di Whatley e la difesa adranita tampona ancora le iniziative ospiti. Trascinata dall’incitamento del tifo, Adrano allarga la forbice oltre i 10 punti di divario, con Lo Faro, Leanza, Grasso e Russo. A 2′ dalla fine, a risultato quasi acquisito, la brutta pagina dei disordini in tribuna sedati dai dirigenti adraniti e dalla polizia (il video su Facebook, dal minuto 24′): si arriva al contatto tra qualche spettatore, ma anche l’intervento degli arbitri (che allontanano alcuni spettatori pacifici ma troppo vicini alla panchina ospite) scongiura invasioni o risse in campo.
Tante volte alla Villa Comunale sono arrivati risultati clamorosi: lo ricordano bene Spadafora e il Basket School Messina, o in tempi ormai remoti Siracusa. Adrano si gode poi l’abbraccio del pubblico, che dedica degli striscioni d’amore a Maurizio Grasso e Vincenzo Castiglione. Il primo, il gladiatore, si emoziona durante il riscaldamento: comunque vada gara-3, Adrano e i suoi tifosi hanno messo il cuore in questa finale.
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
Dopo 19 vittorie in altrettante gare disputate, la corazzata di coach Ferrara perde in un’anacronistica struttura, quella di Adrano, e rimanda tutto a gara 3, ad Alcamo, nel confortevole “PalaTreSanti”, per decretare la promozione in serie C.
Che il pomeriggio di ieri non sarebbe stato assolutamente amichevole, lo si è capito fin da subito. La squadra è stata infatti accolta da uno striscione “benvenuti all’inferno” e subito dopo la dirigenza adranita ha modificato quelli che erano gli accordi sul fair-play iniziale.
La società locale non ha infatti voluto effettuare scambio di doni e strette di mano, al termine della presentazione, adducendo come motivazione il fatto che la squadra avrebbe perduto concentrazione. Ogni atleta di Alcamo, compreso gli allenatori, sarebbe dovuto andare incontro al dirimpettaio, secondo la volontà esternata dalla Lipari Consulting e accettata, in settimana, dal team adranita, per consegnare una bottiglia di pregiato vino Alcamo Doc e per una stretta di mano.
A prescindere da questo episodio e da tantissimi altri (metro arbitrale, regole federali sugli impianti e sulla presenza di persone non autorizzate in campo e nello spiazzale degli spogliatoi, norme basilari sull’ordine pubblico e sulla mancanza anche dei servizi igienici), i locali hanno meritato il successo proprio costruendolo sul principio della lotta a 360 gradi. Nessuna rissa in campo, per carità, ma una difesa adranita, soprattutto sui portatori di palla e a tutto campo, che nella stragrande maggioranza delle gare di basket avrebbe lasciato la squadra senza “piccoli” dopo circa metà partita.
La Lipari Consulting, comunque, deve fare il mea culpa per i tanti errori al tiro, anche contro zero, per le gambe poco reattive e i pochi rimbalzi catturati, per l’errore comportamentale di un tesserato a rivolgersi al pubblico locale ma dopo aver subito centinaia di insulti alla sua persona e alla sua famiglia.
Adrano parte subito forte e si porta sul 10 – 2 con un ottimo Lo Faro e un Whatley assolutamente trasformato, in positivo, rispetto gara 1. Per lo statunitense, a fine gara, 33 punti anche se graziato, in diverse occasioni, dalle infrazioni di passi. Alcamo, nel primo periodo, annaspa, sbaglia tanto in difesa ma anche in attacco e poi si riavvicina con Giusti e Andrè.
Nel secondo periodo cambia poco con Adrano che continua a ringhiare e con la Lipari Consulting che non riesce a trasformare l’adrenalina in energia positiva. Si va al riposo lungo con dieci lunghezze che separano le due squadre.
Il terzo periodo è quello più emozionante. Il quintetto alcamese perde il play Ferrara per l’ennesimo riacutizzarsi dell’infortuno al ginocchio ma, con le unghie e con i denti, riesce a portarsi in diverse occasioni a meno 3 e a toccare anche il – 1. In una gradinata stracolma scoppia anche un piccolo parapiglia. Interviene la polizia che fra l’altro, nel corso del match, ha assistito anche allo scoppio di due petardi e, a fine gara, durante i festeggiamenti finali, all’accensione di fuochi e fumogeni all’interno del piccolo impianto.
Via via Alcamo perde pezzi per raggiunto limite di falli, a fine gara 37 falli ai danni di Alcamo e 25 per Adrano con susseguenti 47 liberi per i locali e 27 per gli ospiti, e paga anche il metro arbitrale. Vero è che ci sono stati numerosi fattori poco condivisibili e poco digeribili, ma alla fine la Lipari Consulting avrebbe potuto evitare la sconfitta se avesse giocato con maggiore lucidità, migliori scelte, più attributi e migliore approccio iniziale.
Positivo, invece, il non avere esagerato con proteste verso gli arbitri o ripicche nei confronti degli avversari. Evidentemente i ragazzi di coach Ferrara hanno avuto sempre ben presente, per tutti i 40 minuti, anche nei più difficili, che domenica c’è gara 3, ad Alcamo, dove sarà tutta un’altra musica e dove anche retine e canestri saranno nell’assoluta norma.
Piero Messana
Non si tratta di miracolo, ma di una preparazione individuale del collettivo affinché ogni singolo giocatore dell’Adrano Basket, tirasse fuori di sé il meglio, rimediando all’umiliazione subita in gara 1 perché diciamolo pure il risultato di Alcamo di gara 1 stava veramente stretto Adrano basket.