Intervista esclusiva al coach del Centro Tecnico Federale… Il 5 marzo si torna a Catania… «Largo ai giovani, lavoro con uno staff affiatato e ragazzi sorprendenti»…
L’intensa attività del Centro Tecnico Federale maschile quest’anno è frutto del lavoro di uno staff molto affiatato e che sta portando avanti il Progetto 2003, iniziato con la supervisione di Federico Vallesi in primavera. Dopo l’appuntamento di oggi a Gela, i due gruppi formati dagli Under-16/15 e dagli Under-14 si ritroveranno al Leonardo da Vinci di Catania, il 5 marzo, e poi per altri quattro incontri di preparazione al Trofeo delle Regioni.
«Abbiamo fatto un grande lavoro – spiega Beto Manzo, l’allenatore responsabile dei due gruppi -, iniziando più di un anno fa. Azzeriamo le “posizioni” di tutti gli atleti ad ogni raduno, in modo da arrivare al TdR con la squadra più pronta possibile. Tutti sono in gioco: in questi mesi molti sono migliorati, altri meno, così alla fine tireremo le somme. Questo gruppo, se la fortuna ci accompagna, potrà dare grandi soddisfazioni. Una ventina di ragazzi sono in grado di far parte del roster e ciò conferma la bontà del nostro lavoro: abbiamo l’imbarazzo della scelta e la meritocrazia è la parola che ci guiderà al momento di stilare la lista».
Manzo, insieme al referente tecnico Ninni Gebbia, all’altro allenatore Totò Bernardo e ai membri dello staff che si alternano (tra cui Sigillo, Valora, Di Gregorio, Ancona e altri giovani coach), lavorano anche su un gruppo di ragazzi più grandi, nati nel 2001 e 2002. «Ampliando le convocazioni, abbiamo trovato delle bellissime sorprese – riprende il coach argentino -, molti sono migliorati e cresciuti. Abbiamo fatto un lavoro di ampio raggio per tirar fuori qualche nuovo ragazzo per il Settore squadre nazionali. Vogliamo motivare i ragazzi e farli sentire coinvolti, spostandoci in diversi punti della Sicilia. Sono felice che alcuni abbiano già esordito da senior: largo ai giovani! Bisogna stare attenti ai talenti, e loro è importante farli giocare in un contesto protetto, dove ci siano dei ragazzi d’esperienza che li possano guidare: possono migliorare solo se si allenano e si confrontano con ragazzi più forti».
Proprio sullo staff c’è una parentesi a parte da fare. «Il lavoro con il CTF è pazzesco e mi riempie di onore – prosegue Manzo -. Ringrazio Ninni Gebbia che mi ha dato tantissima fiducia e tanto spazio in un anno in cui ho deciso di formarmi. A qualsiasi allenatore giovane farebbe piacere di lavorare con Gebbia, Bocchino e Bernardo, sono contento della scelta che ho fatto perché lo staff è fantastico, affiatato e lavora bene».
Un buon numero di catanesi è spesso presente al Centro Tecnico Federale (tra gli altri, i 2001 Cicero e Mazzoleni, i 2002 Di Mauro, Elia, Dore, Saccone e Ventura e i 2003 Signorino, Guadalupi, Borghini, Fodale, Lo Iacono, Longo, Sortino) e una domanda è d’obbligo su come stiano andando. Il coach ex Canicattì però non vuole fare nomi né dare giudizi: «A Catania le società lavorano bene, i ragazzi sono molto migliorati. È stato però difficile vederli con costanza, alcuni non sono stati presenti per impegni con le proprie società. Bisogna prendere con serietà i raduni per valutare e tenere sotto controllo i ragazzi, si fa difficile se si possono vedere meno di una volta ogni due settimane. Ci fa molto piacere che il movimento cresca e i ragazzi abbiano tanto talento».
Proprio ieri Manzo è tornato in campo, con Gela, per la Promozione, vincendo una partita fondamentale nella ricorsa ai play-off, per 41-66 a Enna. Il Basket School, se si qualificherà ai play-off, potrebbe incontrare una squadra catanese solo nell’eventualità di una finale. «Al termine dello scorso campionato ho smesso di giocare. Poi Totò Bernardo mi ha proposto di tornarmi ad allenare e, per scherzo, gli ho detto di tesserarmi. Alla fine lo ha fatto e lo ringrazio, spero di poter ricambiare la fiducia. Non potevo stare fermo, il basket è tutto per me».
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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