Si ritrovano alla partita di basket in carrozzina l’ex pivot della Viola e il suo scopritore, presidente dell’Elefantino…
Uno è il miglior pivot catanese di sempre, l’altro è un talent scout che non finisce mai di scoprire cestisti per il futuro. Mario Porto e Pippo Vittorio si sono ritrovati domenica, alla partita di basket in carrozzina tra Cus Cus e Reggio Calabria, per salutarsi e ricordare insieme il passato, con una punta di nostalgia.
Il lungo classe ’59 fino a poche settimane fa giocava con l’Evergreen, «ma una botta al ginocchio mi ha costretto a fermarmi», si rammarica. Ora deve “accontentarsi” dei panni dell’allenatore per guidare i suoi compagni tra Csi e Promozione e di quelli del dirigente per la corazzata reggina del RC Bic.
Porto ha mosso i primi passi nell’Or.Sa. La Salette, quasi trascinato a forza da Vittorio. «Mi ha rovinato!» scherza: era destinato al rugby, ma “per colpa” del suo primo allenatore sarebbe stato tra i protagonisti della cavalcata in Serie A di Reggio Calabria e anche primo azzurro catanese, giovanile e militare.
Proprio qualche giorno fa, si parlava di Gabriele Patanè, ultimo prodotto del vivaio di Pippo Vittorio: è stato un buon modo per tornare alle radici, al primo germoglio che l’attento sguardo del presidente dell’Elefantino ha saputo scovare. E la storia continua…
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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