L’ex play della Rainbow ha vinto il titolo nazionale nel rugby e con l’Under-16 dell’Hibernians… «Sono anche assistant coach in Nazionale U-16. Credo nel progetto Rainbow»…
Dimenticarsi di Silvia Gambino è difficile: la carismatica playmaker ha legato la sua carriera a Lazùr e Rainbow, con cui ha giocato 124 partite e segnato 787 punti, chiudendo con i play-off per l’A3 nel 2013. Poi ha vestito le maglie della Rescifina a Messina e dell’Hibernians a Malta, dove oggi vive. E quest’anno è reduce da un titolo nazionale Under-16 da allenatrice e dalla vittoria di un campionato di rugby da giocatrice.
«Non avendo la possibilità di giocare a basket, ho iniziato questo meraviglioso sport, il rugby a 7 – spiega lei –. Me la sono cavata bene e abbiamo vinto il campionato con parecchie giornate d’anticipo. Sono stata anche fortunata a trovare una bellissima squadra. Forse mi mancherà: l’anno prossimo potrò giocare a basket e ne sono felice perché è stato pesante guardare e basta! Mi è mancato tantissimo». Cambiando le regole del campionato, Gambino può tornare a fare la cestista da “local foreigner”, straniera lavoratrice.
«Con le U-16 dell’Hibernians, lavorando piano piano, siamo riuscite ad ottenere ottimi risultati – esulta l’etnea –: l’anno scorso la semifinale e quest’anno abbiamo vinto il campionato. Sono felice e molto soddisfatta per i progressi che hanno fatto individuali e come squadra. Non ho la bacchetta magica, devo dire grazie alle “bimbe” che mi hanno seguito e dato fiducia e al club, che mi ha affidato anche l’U-14 maschile. I risultati ottenuti come allenatrice mi hanno fruttato la chiamata in Nazionale maltese: sono assistant coach di Kristen Baldacchino per l’Under-16 maschile».
«Tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno lasciato qualcosa – prosegue Silvia –, ma ho imparato ad allenare giocando. Cito Andrea Bianca perché è stato un coach che ha segnato molto il mio modo di vedere la pallacanestro, lo stesso coach che mi ha portato a vivere gli spareggi promozione 3 anni fa con la Rainbow».
Quell’anno, dalla B regionale, la Rainbow tentò la prima scalata alla A. L’anno dopo ci fu l’esperienza dell’Olympia in A2, ora da due anni la società catanese ritenta di portare un campionato nazionale in città. «Quegli spareggi sono un ricordo bellissimo – chiude la Gambino –, ma che fa male per il finale. La Rainbow sta vivendo ancora questo momento, ne approfitto per i più sinceri in bocca al lupo alle mie amiche e a tutta la squadra, sperando in un lieto fine. Stanno lavorando benissimo e credo nel progetto, spero di venire a vederle presto».
Roberto Quartarone
da La Sicilia
Lascia un commento