La scommessa di Inoa Piantini ad Acireale

«Prima volta in Sicilia, i ragazzi sono disponibili»… «Voglio fare qualcosa di bello in questi due mesi»… I campionati vinti, il 3vs3, la Repubblica Domincana…

Bryant Piantini Inoah
Bryant Piantini Inoah

Oggi al Leonardo da Vinci esordirà con Acireale un 27enne che promette di dare spettacolo: è Bryant Inoa Piantini, 193 cm e tanti punti nelle mani, con il compito di far crescere gli Under-20 granata. Con lui, la squadra di Peppe Foti ha molte chance in più di salvare la Serie D, visto che sono le ultime due squadre a retrocedere.

«È la prima volta che vengo in Sicilia, sono arrivato da una settimana – spiega fuori dal suo palazzetto, prima di Alfa-Grottacalda. Ho conosciuto tutti e mi sto trovando bene. Dovrò gestire i ragazzi, che mi sembrano tutti disponibili e bravi, e per far questo devo cambiare: giocherò centro, ma io sono guardia! Sono cresciuto sotto canestro per l’altezza, ma ho acquisito tiro e velocità così sono passato esterno. È da cinque anni che non gioco così».

Nel passato dell’italo-dominicano ci sono grandi numeri, tutti in Serie D e C2 lombarda. Tra le sue squadre del passato ci sono Casteggio, Voghera, Lungavilla e Marcallo, ma anche una partecipazione con il Team Italy al Quai54 2015, una sorta di campionato mondiale del 3vs3 a Parigi, insieme all’ex acese Nicolò Ravazzani. Quest’anno aveva iniziato nel Virtus Gambolò (21,7 punti a partita), esclusa per il mancato pagamento dei Nas, nello stesso girone di C Silver dove gioca il Sant’Ambrogio di Ruggero Magrì e Fulvio Gambino.

«La squadra andava benissimo – riprende Bryant –, ma la società è finita così, ci hanno avvisato dopo un allenamento e tutti ci siamo ritrovati in mezzo alla strada. Subito ci sono state tante squadre che ci hanno chiamato. Era dicembre e potevamo valutare le offerte. Ho scelto la Sicilia perché conosco la Lombardia bene, ho deciso di provare a fare qualcosa di bello, vediamo se ci riesco in questi due mesi». La nuova esperienza è dunque una scommessa per il lungo lombardo.

Nel suo passato, c’è una vicenda che ha avuto un’eco eccezionale, su un arbitro che gli rivolse una frase razzista: «È stato un inconveniente lasciato alle spalle – afferma –, ero un ragazzino, avevo vent’anni, l’arbitro è stato scortese e tutto si è chiarito». In patria, invece, ha avuto una sola esperienza: «Ho giocato quest’estate in Repubblica Dominicana: i campionati sono regionali e durano un paio di mesi, così ho giocato con tre squadre diverse. Poi mi hanno chiamato per giocare in Italia e ho deciso di tornare».

C’è un rammarico nella carriera del neoacquisto acese: «Ho vinto tre campionati di seguito di C2 e non potevo giocare in C1. Io ho solo tre anni di formazione, per un anno sono rimasto fuori dai campionati LNP e non ho potuto raggiungere altri obiettivi. Ho rinforzato squadre che potevano salire, vedevo la squadra promossa e io rimanevo giù, pur sapendo che un po’ avevo contribuito anche io».

Già oggi contro Caltanissetta ci sarà l’opportunità per dimostrare tutto il suo valore: dopo sei sconfitte di fila, i giovani granata hanno bisogno di tornare a correre.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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