Il giornalista ricorda i suoi esordi… Sul “Corriere di Sicilia” le gesta delle giovanili, del Gad Etna e del CUS Catania… «Ricordo Tortora, Trovato e Galatà, poi Roma mi ha accolto»…
Negli anni sessanta a Catania non c’è solo il quotidiano “La Sicilia” ad occuparsi di pallacanestro. La carta stampata annovera anche altre testate, tra cui il “Corriere di Sicilia“, che nella seconda metà del decennio ha affidato il basket cittadino alla penna di Gerlando Gatto. Giocatore del Convitto Nazionale Cutelli, Gatto parte scrivendo della Coppa Riolo 1963, un torneo che coinvolgeva gli istituti superiori del capoluogo. Da quel momento, sostituisce Antonio Intelisano e diventa l’esclusivo reporter delle partite della maschile (del Gad Etna che si consolida in Serie C) e della femminile (del CUS Catania che disputa per un triennio la Serie B).
«Ricordo Diomede Tortora e Totò Trovato – spiega oggi Gerlando Gatto -, seguivo tutte le partite, anche in trasferta, e i campionati giovanili: furono i miei primi passi da giornalista. Per dodici anni rimasi anche in campo, giocando nella squadra del Convitto Cutelli che annoverava anche Filippo Galatà; con lui ci sentiamo ogni tanto in quanto, come già detto siamo entrambi ex alunni del CN Cutelli. A “La Sicilia” invece ricordo che scrivevano Vittorio e Puccio Corona. Sfogliando “Il libro d’oro del basket catanese” sto ricordando con piacere quel periodo, successivamente, le circostanze della vita (leggi la mancanza di lavoro a Catania) mi portarono dapprima a Palermo e poi a Roma. Fu dura, ma trovai la mia dimensione di giornalista professionista, anche se lontano dal basket».
Diventa così una delle penne di riferimento del jazz in Italia e ha una lunga carriera anche come giornalista economico. Chiusa l’esperienza tra carta stampata, radio e tv, ora Gatto gestisce un blog molto conosciuto, “A Proposito di Jazz“. Ci siamo incontrati a Roma, la città che lo ha accolto come seconda patria: i ricordi del basket sono lontani, ma sulle pagine ingiallite del “Corriere di Sicilia” rimane la sua testimonianza di un periodo di grande fermento. Appena 50 anni fa.
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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