Prima della finale di Promozione, il leader del Basket Club Paternò presenta la sfida contro Tremestieri… «Doppia motivazione: vincere e dimostrare che dovevamo giocare in un altro campionato»…
La prima finalista della Promozione ha il suo quartier generale ai piedi dell’Etna: è il Basket Club Paternò, che ha vissuto il déjà-vu della rinuncia alla C2 e della ripartenza dalla terza serie regionale e ha già vinto la stagione regolare. Una Ferrari dei bei tempi, rodata e che gioca a memoria, con dodici elementi tutti locali, un capitano che fa anche da coach, un’esperienza lunga ma anche una media età contenuta. E ora c’è da giocare per la conquista della Serie D, contro la rivale dell’anno, Tremestieri.
«Non contano niente le due vittorie in campionato – ammonisce la guardia Walter Fiorito, il bombardiere che garantisce almeno un ventello a partita e che ha percorso tutta la traiettoria dalla Promozione alla C1 e ritorno –. Saranno partite equilibrate e combattutissime. Conoscendo entrambi i quintetti, ci giocheremo fino alla morte la promozione».
E chi poteva predirlo: declassati di due serie, i biancorossi non hanno patito alcun sintomo da prima della classe e hanno dominato la scena con grande impegno. «Per com’era iniziata la stagione – prosegue Fiorito – non mi aspettavo questa motivazione per la vittoria finale. Il morale era giù, perché solo per virtù dello Spirito Santo ci hanno fatto giocare in Promozione. La motivazione ora è doppia: sarebbe una grossa soddisfazione vincere il campionato e dimostrare che dovevamo essere in un altro campionato».
«Ero abbastanza scettico – prosegue –: ero triste perché dopo la C1 e la C2 eravamo tornati indietro, dopo aver costruito tanto. I miei compagni e l’amore del basket mi hanno riportato in campo, senza giocare impazzisco, ed è stata la scelta giusta. Anche senza un allenatore (Andrea Lo Faro è andato per lavoro a Torino), abbiamo dato una mano a Tommaso Rao, il capitano, e siamo riusciti ad arrivare fino in fondo».
E ci si è arrivati prima di tutto con una squadra che è coesa: «Tutti stanno dando il loro massimo per raggiungere la meta e questo ci ha permesso di fare una grande stagione sia a livello cestistico che a livello di divertimento. Faccio solo tre nomi su tutti: Turi Asero, che potrebbe essere il dominatore della categoria se usasse più la testa, Gabriele Santanocito che sta dando tantissimo e Alessandro Rao che è cresciuto diventando anche più forte di Tommaso».
Roberto Quartarone
da La Sicilia
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