Intervista al direttore sportivo gravinese: dalla promozione in Serie C alla filosofia per il futuro, tra settore giovanile e prima squadra…
Ci sono voluti tre anni per il ritorno del Gravina in Serie C. La C2 ha ricaricato le pile e permesso ai giovani del vivaio di crescere: così la promozione è firmata soprattutto da Barbera, Spina, La Mantia, Genovesi, Crisafi, Minardi e Paglia, che con Consoli, Verzì, Burgio e coach Guadalupi hanno formato un gruppo che è andato oltre ogni aspettativa.
«È stata una grande impresa – spiega il direttore sportivo gravinese Cinzia Genualdo, ex cestista passata da Ostia, Catania e Priolo –, ci siamo tolti una soddisfazione. I ragazzi sono molto affiatati, i risultati sono arrivati. Inoltre dietro la Serie C c’è l’Under-17 d’Eccellenza che ha fatto la sua impresa, arrivando a competere contro società storiche. Inoltre molti ragazzi hanno fatto esperienza esordendo in prima squadra».
Il posto nella nuova massima serie regionale è assicurato: «Il campionato sarà finalmente di alto livello – prosegue Genualdo –. Noi speriamo di non dover lasciare il nostro campo, non è omologato per la categoria, e di trovare anche chi ci supporti economicamente. Noi continueremo a lavorare come stiamo facendo».
La società di Natale De Fino si è caratterizzata per un forte senso d’appartenenza. «Il nostro deve essere un progetto condiviso per far crescere i ragazzi – riprende il ds –, io metterò la mia esperienza e la mia passione. È l’aspetto umano ciò che ci interessa: lo staff insegna ai ragazzi lo spirito di squadra. Chi emergerà lo farà perché sa stare nel gruppo e poi nella società civile, attraverso una scuola di basket che dia un indirizzo tecnico-formativo. Bisogna insegnare rispetto, disciplina e senso del dovere».
E in questo la collaborazione con il dt Mike Del Vecchio sarà fondamentale. «Lui sta curando un lavoro individuale con gli altri coach, tra i migliori della provincia. Insieme vogliamo creare l’immagine di una società pulita, con ragazzi seri che si comportano bene in campo», chiude Genualdo.
Roberto Quartarone
da La Sicilia
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