I carri armati spadaforesi frenati per un periodo e mezzo… Difesa a uomo forte… Il tiro semi-ignorante di Busco è la svolta… Le voglie di Stuppia… Maganza: «CUS, squadra tosta»…
CUS Catania-Spadafora 60-82
Parziali: 23-20, 39-47 (16-27), 58-67 (19-20), 60-82 (2-15).
PalaCus di Catania, 1º novembre, 19:00
CUS Catania 2003: Selmi, Strano 4, Elia 17, Santonocito 13, Bonaccorsi 8; Martello, Sgroi, Giarrusso 10, Leonardi 4, Chisari, Cuccia 2, Fichera 2. All.: Malagò.
Il Nuovo Avvenire Spadafora: Mobilia 2, Stuppia 23, Busco 23, Vento, Contaldo 20; Barbera 10, Colosi, Molino 4, Pollicino, Squadrito ne, Scibilia ne, Nomefermo ne. All.: Maganza.
Arbitri: Melizia e Panno. Udc: Borzì e Cosentino.
I polsi di Rubens Malagò non tremano di fronte alla squadra che ha segnato 202 punti nelle prime due partite. Il Nuovo Avvenire scende al PalaCus con i suoi carrarmati ma non fa i conti con l’intensità degli etnei. La difesa a uomo è da subito soffocante, la formula funziona e il CUS va avanti con Santonocito ed Elia. Busco risponde ma sul 9-5 coach Maganza deve chiamare time-out. «Sapevamo che il CUS è una squadra tosta – spiega il coach spadaforese – abbiamo sofferto un bel po’».
I 60” non sortiscono però l’effetto sperato: con Strano si arriva all’11-5, Selmi ruba palla a Stuppia e serve il 14-7 di Elia, cinque punti di fila di capitan Santonocito e si è sull’incredibile 19-8. Intanto però la difesa a uomo carica di falli i cussini e manda in lunetta Stuppia. Il play-guardia gialloblù s’inventa due triple in avvio di secondo periodo che fruttano il pareggio e poi il sorpasso (25-26); non gli riesce un alley-oop con Contaldo, Leonardi riporta avanti i suoi fino al 29-26.
La svolta arriva con una tripla semi-ignorante di Marco Busco (31-32). Da quel momento c’è poco da fare: un miniparziale di 2-15 ribalta totalmente la situazione. L’uscita di Strano per il quarto fallo libera le voglie di Stuppia, quella per il terzo di Santonocito priva la squadra di un ottimo terminale e rimbalzista. Contaldo spadroneggia sotto il ferro, Busco segna con regolarità. L’ultima fiammata è di Manfredi Elia all’inizio del terzo parziale: due triple e un tiro da due fruttano il 47-51. Poi è un monologo del Nuovo Avvenire, che nell’ultimo periodo gestisce il vantaggio non facendo segnare i padroni di casa fino a 1’45” dalla fine con Cuccia.
«L’esperienza dei nostri – chiude Maganza – ha prevalso sulla loro fisicità e volontà, è stata una partita vera. Il nostro è un progetto per le giovanili: i cinque campioni fanno migliorare i nostri ’97».
Roberto Quartarone
da La Sicilia del 3 novembre 2014
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