L’ex giocatore del Gad Etna ed ex Nazionale Juniores ritorna in Camerun per aprire una società di servizi: farà anche da talent scout…
Prima di lui a Catania non s’era mai visto un cestista con un talento del genere: Angelo Destasio è stato il frutto più gustoso della scuola di Camillo Sgroi, il Pgs Sales fucina di giocatori di livello. Guardia-ala, 197 cm e un fisico eccezionale, diventò l’«Angelo Azzurro» quando vestì la maglia della Nazionale Juniores e arrivò a un passo dalla convocazione dell’Europeo 1980.
Il Gad Etna se ne privò quando la Virtus Bologna lo volle con sé a suon di milioni. Giocò a Rieti in A1, ma poi un gravissimo infortunio mise un freno alla sua carriera. Fu a lungo capitano a Trapani in B1 e, dopo il ritiro, girovagò alla ricerca di una nuova avventura, da Catania, all’India, poi Bolivia, Perù, Cile… e infine Camerun, con la moglie Françoise, con cui ha avuto una figlia, Donatella.
«Nel 2007 ho aperto lì l’associazione di volontariato Willy Sojourner, dedicata a un mio ex compagno di squadra – spiega oggi Destasio – Continuiamo a curarla con mia moglie, è un punto di aggregazione, abbiamo fatto studiare dei bambini e permettiamo a tanti di praticare sport. L’anno prossimo tornerò lì per aprire una nuova attività».
Dopo aver passato gli ultimi anni in Sicilia, la sua famiglia ha deciso di tornare in Africa per stabilirsi lì e provare ad avviare un’iniziativa ambiziosa. «Ho chiamato la mia idea “InCamerun”: voglio fornire dei servizi a chi si avvicina a questo Paese, che ha una posizione invidiabile e un Pil che aumenta molto più che in Italia. Tra i servizi, vorrò essere un punto di riferimento per società sportive, federazioni e procuratori, anche in vista dell’AfroBasket femminile dell’anno prossimo. È una specie di monte Everest che inizierò a scalare a 52 anni. Voglio approfondire lo sport, perché ho qualche capacità e conoscenza e poi sono sul posto».
E le conoscenze non mancano: vari dirigenti, allenatori ed ex compagni lo stanno aiutando e anche il presidente della federazione camerunense, Sam Nduku, lo ha accreditato. «In Africa c’è un terreno fiorente per i giocatori, tanti talenti sbocciano ma sfioriscono presto. Il problema sono i lestofanti che illudono i ragazzi. Io voglio impegnarmi in quest’avventura: cerco di usare il tempo al meglio e questo credo sia il modo giusto».
A Douala, Destasio porterà il suo sorriso e il suo entusiasmo per costruire la sua nuova avventura.
R. Qua. (da La Sicilia del 16 ottobre 2014)
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