Intervista a Gianluca Barbera, fresco vincitore della classifica marcatori della Poule Promozione di C2… «Il meglio contro Milazzo, la dirigenza ha avuto ragione a dar fiducia alla squadra, i meriti di Minnella, il futuro»…
Gianluca Barbera è il tipico giocatore amato dai coach: dà l’anima per la squadra, per i compagni, sa risolvere le situazioni spinose, perché è una guardia che porta punti e difende, non ha una tecnica eccelsa ma è concreto e non crea problemi. E così, zitto zitto, il 25enne nato, cresciuto e svezzato dallo Sport Club Gravina s’è tolto qualche soddisfazione quest’anno, da capitano e leader della prima squadra, vincendo la classifica marcatori della Poule Promozione di C2.
«Non me l’aspettavo – mi spiega una sera di fine primavera -. All’inizio dell’anno non ho iniziato così bene, ho avuto problemi alla schiena tutto il girone d’andata, poi ho cambiato i plantari ed è cambiato tutto. Quand’è finito il girone d’andata della Poule, mi sono reso conto solo grazie all’articolo su Basket Catanese che ero così avanti… Avendo iniziato la Poule Promozione con soli due punti, non potevamo fare nulla come squadra e a quel punto è diventata una fase che mi ha dato qualche soddisfazione personale».
Considerando anche la convocazione all’All-Star Game di Torrenova, Gianluca Barbera ha decisamente disputato la miglior stagione a livello personale della sua ancor breve carriera. Il punto più alto, comunque, l’ha raggiunto contro Il Minibasket Milazzo, campionessa del Girone Nord di prima fase e promossa in DNC. «Era il giorno del mio compleanno – ricorda –. Durante la settimana abbiamo visto quant’erano forti, era una partita particolare. Ed è finita con il mio record di punti di tutta la vita, è stata una giornata incredibile. Con i ragazzi del ’96 eravamo rimasti che se avessimo vinto avrei offerto io per tutti: mi è costata cara, perché ho offerto da mangiare anche ai miei colleghi!»
Innescando o concludendo i contropiedi (arma in più della formazione allenata da Carmelo Minnella), Barbera ha contribuito a una qualificazione alla fase promozione inattesa considerando le avversarie e un roster ridotto al minimo: «Per la squadra che avevamo più di così non potevamo fare – spiega ancora Gianluca -: con soli tre senior (io, La Mantia e Verzì) e tutti gli altri in fase di crescita, all’inizio avevamo chiesto di prendere qualcuno, magari Prudente, ma il presidente De Fino e il tm Lo Nigro ci hanno dato fiducia. E hanno avuto ragione loro! I meriti sono di Carmelo Minnella. Ci siamo tolti soddisfazioni sia nella prima fase sia contro i “professionisti” della seconda fase. È un motivo d’orgoglio per me e per i ragazzi».
La carriera della guardia dell’89, come detto, è legata solo alla società di De Fino e ha come successo principale la promozione in DNC del 2011, da protagonista anche nell’accesa serie contro Paternò. «Tutti gli altri anni – si schermisce – sono stato un gregario, a parte la scorsa stagione. Io ero sempre il più piccolo, con accanto giocatori molto forti. Ora le responsabilità sono cambiate, sono dovuto diventare un realizzatore obbligatoriamente, sia l’anno scorso con Guadalupi che con Carmelo». Anche l’anno in quinta serie, comunque, risultò spesso decisivo (come contro Gela o la Vis) o testimoniò il suo impegno al di là dei risultati.
«L’attaccamento – conclude – è stato uno degli aspetti più importanti. Ogni partita l’ho giocata come se fosse una finale, è un modo per ringraziare il presidente, che m’ha sempre trattato benissimo. Devo uscire dal campo dicendo: “Io ho dato tutto!” Ora qualcuno mi ha chiesto di giocare altrove, ma non penso al prossimo anno. È presto ancora per decidere, ma voglio sapere anche che tipo di squadra vuole fare il presidente. A fine luglio ci sederemo a tavolino e decideremo». Con l’addio di Carmelo Minnella qualche dubbio sulla permanenza di Barbera a Gravina potrebbe sorgere, ma se la società di Natale De Fino rilancerà come sembra, la guardia potrà seguire le orme di bandiere come Cavazza o Angirello.
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
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