Separazione tra la Rainbow e la sua stella per ragioni economiche… Lei si preparerà per i Giochi dei piccoli Stati a Malta… Greco: «Non potevamo sostenere quest’impegno»…
Senza paura di smentite, è stata la giocatrice più talentuosa passata dalla Rainbow negli ultimi cinque anni: Christina Grima è stata tagliata la settimana scorsa dalla società catanese ed è tornata ieri a Malta, dopo un anno e mezzo in cui ha guidato per mano le compagne agli spareggi per l’A3 prima e alla vetta della Serie B poi. Se ne va dopo 33 partite disputate, le ultime undici da capitana, 467 punti realizzati e la vetta della classifica marcatrici del Girone L, che può ormai esserle tolta solo dall’ex compagna Gisel Villarruel.
L’ala della Nazionale biancorossa non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma è tornata ieri in patria per prepararsi per i Giochi dei piccoli Stati, previsti per l’estate a Sankt Pölten, in Austria. Alle spalle della “separazione” c’è purtroppo il fattore economico: la società etnea non poteva più onorare quanto pattuito con la sua stella. «È una professionista seria – la elogia il dirigente Alfredo Greco –, ci è dispiaciuto molto lasciarla andare».
Tutto parte dagli accordi presi nell’estate 2012 con l’ex giocatrice di Pomezia, Sheffield e Loyola. «Christina – ricorda Greco –, non potendo giocare a Priolo, è venuta da noi, con un contratto di Serie A1 molto oneroso. Quest’anno il presidente Ferlito l’aveva contattata per fare l’A2 con l’Olympia ma, quando il presidente Melissari ha fatto notare che preferiva avere una pivot alta straniera, non si è pensato a chiamare la ragazza e dirle che poteva continuare a giocare con la Rainbow ma non alle condizioni dell’anno scorso, perché non avevamo più la possibilità di garantirle il cachet. Il presidente era troppo preso dall’A2 e intanto Gabriella Di Piazza ha pressato per tenerla perché aveva paura di avere un roster troppo leggero».
Questa mancanza di comunicazione ha permesso di confermare Christina in Serie B, e lei ha ripagato con una stagione da leader, non solo facendo da riferimento per le tante adolescenti entrate in prima squadra, ma garantendo quel bottino di punti, di rimbalzi e di assist che hanno permesso alle rossazzurre di stazionare costantemente vicino alla vetta.
«Arrivati alla fine del girone – prosegue il dirigente – la ragazza ci ha chiesto cosa fare. L’abbiamo convocata e il presidente le ha detto che non siamo in grado di sostenere il peso economico del contratto. Le abbiamo comunque detto che l’avremmo pagata, che avrebbe mantenuto vitto e alloggio, ma senza poter garantire né entità del rimborso né puntualità. A queste condizioni, era autorizzata a sospendere gli allenamenti se preferiva di tornare a Malta o cambiare squadra e lei ha scelto di tornarsene a casa».
Il Girone L ha perso così la terza grande firma dopo le castellammaresi Claudia Gattini e Anna Caliendo, entrambe in dolce attesa. «Di questi tempi – conclude Greco –, purtroppo, nessuno paga, è difficile quaggiù trovare una squadra. E lei non è da Serie B, ha un livello più alto. D’altronde noi volevamo vedere che forza hanno le giovani, così avranno più spazio e potranno maturare. Già domenica hanno dato una bella prova. Non si poteva realmente sostenere quest’impegno per una società che già fa anche cinque campionati giovanili e il minibasket».
Grima, comunque, da professionista qual è, ha salutato con una splendida prestazione contro la Stella Palermo: 29 punti, donna-ovunque sul parquet del PalaGalermo. Ora il testimone passa alla play argentina Villarruel e alle Under-17 catanesi, per concludere un campionato comunque andato oltre le aspettative.
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
vorrei spendere una parola per lei..solo una:GRAZIE.per quella che sei e sei stata per il basket catanese e in generale.oltre ad essere una grandissima forza tecnicamente,anche umanamente leale e corretta in campo.in bocca al lupo christina,continuerò a seguirti
Christina è e rimane una compagna di squadra ed un’amica unica. Grazie di tutto. Per ogni minuto dentro e fuori dal campo. Tanto rammarico e nostalgia. Un abbraccio, marzia.