Capo d’Orlando 13 ott. – L’Upea Capo d’Orlando è ancora impacciata dalle essenze e non ritrova l’atteggiamento aggressivo di Brescia, l’Angelico Biella riscatta la sconfitta casalinga contro Veroli e trova due punti valorizzati ancora di più da una buona prestazione dei propri giovani. Queste le conclusioni emerse dalla conferenza stampa post partita del match tra la formazione siciliana e quella piemontese.
Queste le parole di Coach Fabio Corbani dell’Angelico.
«Di questo gruppo ragazzi sono molto contento. Sono contento per loro perché si meritano questo successo, avevano fatto una buona partita anche all’esordio. A parte i 7’ minuti di grande emozione meritano questo successo perché è un gruppo che lavora con grande determinazione: si fa fatica a buttarli fuori dalla palestra e stanno anche molto bene insieme; sono sempre insieme, si aiutano, gioca uno gioca l’altro, dove va uno vanno tutti. Penso questa vittoria fosse il giusto merito per quello che stanno facendo e, quindi, per quello che sono sicuro continueranno a fare ogni giorno in palestra.
La partita è stata una partita non facile dove abbiamo provato ad attaccare quelli che ritenevamo i punti deboli in questo momento di una Capo d’Orlando incompleta. Abbiamo cercato di tenere giustamente alto il ritmo della partita, abbiamo giocato cercando di tenere alta l’intensità, abbiamo cercato di correre anche quando era evidente che non potessimo correre, ma volevamo costringere i nostri giocatori avversari a correrci dietro anche “inutilmente”, perché le rotazioni di Gianmarco erano oggi ridotte e quindi dovevamo provarci in tutti i modi e approfittare di questa situazione.
Abbiamo avuto buone percentuali – continua Corbani – sono molto contento per Tommaso Raspino che ha sbagliato due tiri che potevano chiudere la partita in casa all’esordio contro Veroli, ma a giocato una bellissima partita qui sia in attacco nel primo tempo, che in difesa sia nel primo che nel secondo tempo. Per lui e De Vico era oggi una grande emozione e un grande onore giocare contro Matteo Soragna, che è stato loro compagno e loro maestro di pallacanestro e di comportamento in questi anni a Biella.
Noi abbiamo l’obiettivo di tenere la passione accesa nella città di Biella, abbiamo 1.400 abbonati e un palazzetto che è stato il più pieno nella prima giornata di campionato. Allo stesso tempo dobbiamo cercare di
sviluppare questo giovane gruppo di giocatori che sono della Pallacanestro Biella, ma sono anche un patrimonio della nazionale italiana e sono patrimonio della nostra pallacanestro».
Queste invece le parole di coach Gianmarco Pozzecco dell’Upea.
«Ero convinto che sul + 1 la partita cambiasse. La calma e la tranquillità che hai quando sei in vantaggio ti
permette su un campo del genere di gestire. Mi è soprattutto dispiaciuto perché non abbiamo potuto mettere quell’enorme aggressività che alla fine abbiamo messo a Brescia nel finale. Indipendentemente da tutto sapevo sarebbe stata una partita difficile. Speravo che alla fine del primo tempo le cose potessero cambiare, in campo abbiamo visto che si scivolava, siamo andati nel pallone. Non so perché ci sia un ingresso sbagliato in alcuni quarti di gioco, giochiamo ancora a tratti perché ci mancano giocatori, uno è l’americano l’altro è Basile. Però sono sereno perché in settimana conto di avere l’americano e di avere Basile, potranno dare una mano ai ragazzi che comunque si sbattono, ma in un allenamento osceno: ci siamo allenati in 8. Conto di avere un giocatore che possa abbondamene fare quello che io e Peppe (Sindoni) abbiamo deciso debba facesse, cioè battere l’uomo, creare, cose che oggi in campo non abbiamo visto perché appunto ci manca questo tipo di giocatore. Loro sono una squadra che ci mette in difficoltà perché fa cambio su tutti. Poi, soprattutto quando vai sotto nel punteggio, cominci ad incartarti, anche mentalmente. Alla fine dovevamo giocare più sciolti ma non so se sia ora stato poi tanto giusto andare in contropiede.
So che tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, ringrazio Matteo (Soragna) per le parole dette, ma so che la parte più difficile nella pallacanestro non è dire ai giocatori quello che devono fare, ma per i giocatori fare quello che gli chiedi».
Foto: Fabio Corbani e Gianmarco Pozzecco
Chiara Borzi’
Twitter:@ChiaraBorzi
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