Le interviste post partita ai coach di Olympia Catania e Ants Viterbo… Sponda etnea: «Abbiamo pensato più a difendere la palla che attaccare»… Sponda laziale: «Divario bugiardo»…
«Tutti noi, ragazze, presidenti e staff tecnico, vogliamo dedicare la vittoria a Priolo e a Santino Coppa. Non vogliamo che la Sicilia perda un’entità così importante com’è la Trogylos. Che la Sicilia faccia qualcosa!» Enzo Porchi conosce a menadito la pallacanestro siciliana, ha incontrato varie volte da avversario Coppa in A1 ai tempi della PCR Messina e sa bene che la crisi attuale è un inedito pericoloso nella storia del club biancoverde. Per questo, dopo l’esordio in A2 della sua Olympia ci tiene a solidarizzare con il collega, che ha disertato con tutta la squadra l’Opening Day a Cagliari.
«Non sono troppo soddisfatto della prestazione – attacca il coach reggino parlando della sua squadra –. Viterbo non aveva il suo punto di riferimento, Rejchová, e la mia squadra era più forte: avremmo potuto e dovuto fare molto meglio. È bastato che la squadra avversaria venisse in pressione a tutto campo perché noi pensassimo di più a difendere la palla che ad attaccare. Sono le prime sensazioni di inizio campionato, è stata la prima volta che provavamo contro la zona per tanti minuti e ci siamo un po’ impantanati non giocando mai con le lunghe, la zone press ci siamo altrettanto impantanati. Tanti errori che a lungo andare si pagheranno se non verranno corretti».
Tre giocatrici hanno stupito: Pavia, recuperata in extremis dall’infortunio, l’esordiente La Manna e l’esperta Buzzanca. «Pavia ha un problema tendineo, può fare molto meglio di stasera. Ha giocato spaventata per preservare la gamba, era in campo per provare a se stessa che era ancora in grado di giocare. La Manna per alcuni minuti è stata molto pimpante e determinante. Ogni tanto commette delle ingenuità tipiche di chi ha giocato finora due o tre piani sotto. Non ha ancora il tempo della giocata, qui i ritmi sono più ristretti della Serie B. Buzzanca è una sicurezza. L’ho presa perché poteva darci quello di cui avevamo bisogno. Ci auguriamo che possa darcelo anche in futuro anche con maggiore entusiasmo».
Carlo Scaramuccia è l’esperto tecnico viterbese che ha dovuto fare di necessità virtù e schierare una formazione da campionato giovanile. Senza la pivot ceca, solo Lascala aveva l’esperienza tale da contrastare le etnee. «Rejchová è un nostro punto di riferimento – afferma –, dal punto di vista offensivo e difensivo, è la più grande e la più esperta, spero che rientrerà già sabato contro Brindisi. Sapevamo già che la partita era complicata e non pretendevamo di vincere. Abbiamo giocato una discreta pallacanestro, ma non basta. Non metto in discussione la loro vittoria, ma un divario reale sarebbe stato di 12 o 13 punti era il divario reale, considerando che abbiamo cercato di riaprirla diverse volte; 20 punti di scarto è un risultato bugiardo. Con le ’96 e le ’97 in campo diventa complicato. Accontentiamoci, il nostro obiettivo è salvarci».
Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86
Lascia un commento