Un ventello olympionico per gradire
La squadra di Porchi inizia bene con Viterbo

Il coach: «Avremmo potuto fare meglio»… Il recupero di Pavia e l’infortunio di Rejchová decisivi… Buzzanca in stato di grazia… Pochi sprazzi dalle viterbesi… Il “caso” dell’orario e del palazzetto…

Olympia-Defensor 69-49
PalaCatania di Catania, 12 ottobre 2013, 15:45
Parziali: 17-15, 33-23 (16-8); 49-35 (16-12), 69-49 (20-14).
Olympia 68 Catania: Guerri 4, Buzzanca © 17, Ferlito ne, Servillo 7, Pavia 10, Anechoum 2, Antonelli, La Manna 11, Melissari 5, Březinová 13. All.: Porchi.
Defensor Ants Viterbo: Boi 9, Riccobono, Orchi, Lascala 16, Romagnoli © 5, Bernardini 12, Rejchová ne, Serafini 6, Ndiaye, Spirito 1. All.: Scaramuccia.
Arbitri: Scarfò e Nocera. Udc: Cannata, Giuliano, Patanè.
Spettatori: 200 circa.

Time out chiamato da coach Porchi (foto A. Reitano)
Time out chiamato da coach Porchi (foto A. Reitano)

Meglio non si poteva cominciare: la seconda vita dell’Olympia con la maglia bianco-rossazzurra di Catania parte con una netta vittoria contro le formichine viterbesi. Giovani e volenterose, le gialloblù mettono in difficoltà la truppa etnea solo in un paio di parzialini grazie ai tiri da tre di LascalaRomagnoli. Per il resto, è un lungo monologo di Mara Buzzanca e compagne, più alte, più veloci, più decise. «Non sono troppo soddisfatto. Viterbo non aveva il suo punto di riferimento, Rejchová, e la mia squadra era più forte: avremmo potuto e dovuto fare molto meglio»: le parole di Enzo Porchi nel post-partita fotografano un divario che poteva essere più ampio.

Catania ha recuperato in extremis Enrica Pavia, mentre Viterbo non può schierare la pivot infortunata Martina Rejchová: è su questo doppio binario che la forbice del punteggio s’allarga. Sugli esterni, infatti, l’Olympia trova Buzzanca in stato di grazia (17 punti, 2/6 da due e 3/6 da tre) e la stessa Pavia decisiva in più frangenti. E sotto canestro non c’è storia, né in difesa né in attacco, con BřezinováLa Manna che si divertono a prendersi gli spazi, saltare a rimbalzo, segnare. Alle laziali non rimane che provare qualcosa con la difesa a tutto campo e qualche sortita personale sul perimetro, poco davvero.

Eleonora Lascala elude Melissari e tira da tre (foto A. Reitano)
Eleonora Lascala elude Melissari e tira da tre (foto A. Reitano)

La partita inizia in discesa, il primo canestro è della capitana olympionica da tre, Viterbo è intimorita e le due lunghe catanesi incrementano il punteggio fino all’11-2. Le padrone di casa applicano schemi, si lanciano verso il ferro, ma poi rallentano e lasciano che Lascala e Serafini piazzino il controparziale (17-15). Per 2’50” nessuno vuole segnare, poi Buzzanca fa ripartire le sue, La Manna si prende un 2+1, Servillo recupera palla e assiste Guerri (25-20). Il break è interrotto quando Scaramuccia chiama la difesa press a tutto campo, ma non arriva alcuna rimonta.

Sull’asse Servillo-Pavia si riprende a correre (40-24), poi i brividi vengono da un pericoloso 0-8 piazzato dalle laziali. È solo fuoco di paglia, le triple di Pavia e Melissari ricacciano indietro le ospiti e nell’ultimo periodo gli spunti più interessanti li danno Pavia (che si getta a kamikaze per fermare una penetrazione di Bernardini) e Buzzanca (che recupera due rimbalzi offensivi di fila e si prende un 2/2 dalla lunetta).

L’esordio è stato anche al centro di un “caso”: la FIP e la LBF, infatti, non hanno ufficializzato prima dell’inizio né il nuovo campo della squadra (entrambe indicavano il PalaGalermo) né l’orario giusto (una dava le 18:00, l’altra le 15:45) e gli ufficiali di campo sono stati avvertiti casualmente la sera prima. Inoltre non è stata fatta la diretta delle statistiche. Già alla seconda giornata tutti i problemi dovrebbero essere superati: Viterbo giocherà contro Salerno, Catania andrà a Napoli.

Roberto Quartarone
Twitter: @rojoazul86

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