Salvo Coppa, richiami dall’Italia ma la realtà sono gli Stati Uniti. Il cammino in WNBA dell’aiuto allenatore “made in Sicily” delle Seattle Storm.
Si rincorrono voci insistenti sul suo ritorno alla Rainbow Catania ma la realtà vuole Salvo Coppa, figura di allenatore italiano emergente a livello mondiale, impegnato con concentrazione nella sua prima significativa esperienza nel massimo campionato femminile americano, la WNBA, in cui è tesserato come aiuto allenatore per le Seattle Storm. Queste le sue impressioni su una lega il cui fascino è ampiamente conosciuto.
«È esperienza sicuramente bellissima e molto utile – afferma Coppa – ho imparato moltissimo da uno staff di allenatori che ritengo molto preparati; Brian Agler è uno dei migliori allenatori con i quali ho avuto la fortuna di collaborare, un vero specialista della difesa. Nancy Darsh, assistant coach di Brian, è stata assistente allenatore della Nazionale degli Stati Uniti a Los Angeles per le olimpiadi del 1984 e ad Atlanta per le Olimpiadi del 1996 oltre ad essere stata assistant coach del leggendario allenatore di Tennesee Pat Summit. Jenny Boucek è stata assistant coach a Miami e capo allenatore a Sacramento prima di lavorare a Seattle con gli Storm. Uno staff di allenatori molto esperto e preparato che mi ha insegnato moltissimo soprattutto per quanto riguarda la gestione del gruppo. Ho imparato da loro tanti esercizi, adattamenti tattici; ho avuto l’opportunità di utilizzare un sistema video che non conoscevo per lo scouting degli avversari».
Staff di primo livello per una competizione della stessa caratura, qual è stato il cammino delle Seattle Storm sino ad oggi?
«Il training camp è stato sicuramente il momento in cui ci siamo allenati di più; ciò che mi ha colpito di più è stata la capacità delle giocatrici di assimilare molti attacchi e molte opzioni offensive in tempi brevissimi. Con l’inizio del campionato, invece, gli allenamenti sono stati più brevi; giocando 2 o 3 partite a settimana il tempo per allenarsi è poco. In questo momento della stagione diamo più spazio al video, al tiro e al “walk-thrue”, limitando così il contatto fisico. Analizziamo il video insieme alla squadra anche il giorno della gara. Ogni allenamento è sempre preceduto da una riunione dello staff tecnico; ci riuniamo anche dopo l’allenamento per scambiarci idee e per capire cosa abbiamo fatto bene e cosa invece dobbiamo migliorare».
Quali sono i pronostici per le Seattle Storm e quali le avversarie da temere?
«Per quanto riguarda il campionato, le aspettative sono molto alte perché la squadra è formata da giocatrici che hanno vinto numerose olimpiadi e campionati; abbiamo vinto ultimamente contro New York giocando molto bene nonostante le assenti per infortunio; abbiamo perso in casa contro Phoenix 4 giorni dopo, forse avendo fatto l’errore mentale di sottovalutare l’avversario che invece, determinato, ha vinto meritatamente a casa nostra; venerdì scorso abbiamo giocato una gara molto convincente contro Tulsa, vincendo di 30 punti, finalmente con la squadra al completo; se vogliamo vincere credo sia importante trovare più continuità e difendere bene, così come abbiamo fatto fino all’ultima partita disputata.
Le squadre che hanno giocato il miglior basket fino ad ora, secondo me, sono state Minnesota, Los Angeles e Connecticut.
Sicuramente abbiamo il potenziale per poter vincere ma come noi, almeno altre 5 squadre possono competere per vincere il campionato. Il fattore campo sarà sicuramente importante ma penso che alla fine, la squadra più preparata e che ha più voglia di vincere sarà quella che vincerà il titolo».
Chiara Borzì
Twitter: @ChiaraBorzi