Catania, 29 lug. – Quest’anno ha preso in mano una squadra a scatola chiusa, con tanti nomi che rappresentavano delle incognite. Peppe Zugno, però, è riuscito a plasmare una Canicattì argentina di buon profilo che ha lottato a lungo per entrare nelle ultime piazze valide per i play-off di DNC e alla fine si è salvata senza grossi patemi. Un buon successo per un allenatore che in passato ha diretto anche l’Invicta 93cento della sua Caltanissetta (con cui ha chiuso la carriera da giocatore; in C2 da ultimo è subentrato a gennaio ’08 ed è stato confermato nella stagione seguente) e poi è stato assistente di Riccardo Cantone proprio alla Gaudium. Zugno è anche un papà fortunato: il figlio maggiore, Ruben, classe ’96, ha giocato come playmaker quest’anno a Cantù; il minore, Cesare, classe ’98, è seguito dalla Fortitudo Agrigento e ieri era in campo a Catania per il Trofeo del Meridione. Zugno segue la sua giovane promessa a bordo campo e lì lo incontriamo.
È arrivata la conferma sulla panchina della Gaudium Canicattì?
«Dovevamo definire alcuni aspetti, che questa settimana abbiamo limato: sarò a Canicattì anche l’anno prossimo».
Sarà ancora un Canicattì argentino?
«Vedremo, in settimana faremo il punto della situazione sul mercato. Ci dovrebbe essere un po’ più di presenza italiana. Beto Manzo verrà dopo l’accordo con la Mura, ma non so se si aggiungerà qualcun altro. Stiamo valutando anche Gambino. In settimana verrà il procuratore e faremo il punto della situazione».
Come giudichi la stagione appena conclusa?
«L’anno scorso ci siamo salvati da programma, volevamo quella posizione, ci siamo arrivati e siamo tutti contenti! Abbiamo valorizzato alcuni giovani e e tra i ’92 ci sarà chi andrà in DNB. Vorremmo trattenere qualcuno, ma ne sapremo di più in settimana».
Cosa ti aspetti dalla prossima annata?
«Si dice che il Cus Messina punterà alla DNB partendo da una buona base e anche Acireale farà una buona squadra. Ma per il mercato dobbiamo aspettare la formula. Mi ha sorpreso la soluzione a 11 squadre, che fa sorgere dubbi su quante squadre faranno i play-off (8 o 4?) e se ci saranno o meno retrocessioni: e dovessero bloccarle qualche squadra potrebbe ringiovanire la rosa. Dobbiamo attendere chiarimenti».
Roberto Quartarone
roberto.quartarone@realbasketsicilia.it
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