Mvp della prima edizione nel 2009… «Una bella soddisfazione»… L’infortunio a Pistoia e dopo il Gad Etna… «Vedo un quintetto da ASG con Ferrera, Lo Faro, Iabichella, Verzì e Pozzo»…
Ci avviciniamo all’All Star Game ed è il momento di conoscere i protagonisti delle passate edizioni del galà del basket siciliano. La prima vide la luce nel giugno 2009: al PalaCus di Catania vinsero i “siculi”. La formazione condotta da Gino Coppa e Dani Baldaro aveva in Simone Basile del Gad Etna un pivot under di grandi potenzialità, che sul campo risultò tra i protagonisti e si meritò il titolo di most valuable player. Basile, fratello d’arte (Alessio ha anche vestito la maglia della Nazionale U20), ha avuto anche la possibilità di esordire in Serie B Dilettanti con Catania, ma è stato poi frenato da una serie d’infortuni.
«I ricordi del mio All Star Game sono sicuramente positivi – ci racconta Simone, oggi 21enne –, una gran bella esperienza grazie alla quale ho avuto modo di confrontarmi sul campo con giocatori di gran lunga più esperti di me, molti dei quali avevano anche militato, durante la loro carriera, in categorie superiori. Venivo da un anno abbastanza impegnativo a metà tra Pallacanestro Catania e Gad Etna e vincere il premio di MVP della manifestazione è stata sicuramente una bella soddisfazione in particolar modo se si considera che ero appena maggiorenne».
Come si è sviluppata in seguito la tua carriera?
«L’anno successivo l’A.s.g., per motivi di studio, mi trasferii in Toscana, a Pistoia, dove continuai a giocare con una squadra militante in un campionato di C2. Posso assicurare che in Toscana il livello medio è molto più alto rispetto ai nostri standard, con molti stranieri e alcuni ex giocatori di Serie A e B ormai a fine carriera, ma che sapevano ancora come farsi rispettare con una palla da basket tra le mani. Eravamo davvero un gruppo affiatato e dopo aver perso lo scontro diretto per la promozione a due giornate dal termine della stagione regolare raggiungemmo la finale play-off, nella quale purtroppo mi infortunai al ginocchio. Ho ripreso a giocare l’anno scorso, una volta terminata la riabilitazione, ancora col Gad Etna. Anche qui gruppo fantastico e stagione dominata con una sola sconfitta in tutto il campionato, ma cocente eliminazione ai playoff ad opera di un Paternò in stato di grazia che ha sicuramente meritato il passaggio del turno nelle due partite».
Come giudichi questa stagione?
«Quest’anno alcuni problemi al ginocchio non mi hanno permesso di giocare e osservando da fuori il campionato penso che il livello si sia un po’ abbassato anche a causa degli ormai famosi ”parametri” che, con i tempi che corrono, non aiutano di certo le società di questa categoria (e non solo) nella costruzione delle squadre, spingendole a puntare su elementi propri con risultati in alcuni casi buoni (vedi il CUS Catania, con ragazzi del ’93 e ’94 dall’ottimo potenziale) in altri meno».
Qual è il quintetto che vedresti bene nel Girone B?
«Il Cus Messina penso sia una squadra totalmente fuori categoria che ha di fatto ammazzato il campionato e citare i loro giocatori nel quintetto ideale sarebbe tanto giusto quanto scontato… Per cui preferisco puntare su alcuni miei coetanei e penso che con un quintetto formato da Alessandro Ferrera, Federico Lo Faro, Matteo Iabichella e Gianluca Verzì con l’aggiunta dell’esperienza di Pozzo ci sarebbe davvero da divertirsi».
Roberto Quartarone