La salvezza dei giovani firmata dal Gela… Gravina, sempre in svantaggio dal -17 di Occhipinti al -3 a pochi minuti dal termine… Come proseguirà il cammino?
Gela – Gravina 74-63
Parziali: 25-14, 45-30 (20-16), 59-47 (14-17), 74-63 (15-16).
Basket Gela: Paganucci 6, Occhipinti 17, Radovanovic 10, Caiola 12, Sorrentino 4, Ventura 15, Dispinzeri 8, Sabarese 2, Sanfilippo ne, Morana ne. All.: Barbuto.
Sport Club Gravina: Consoli 15, Verzì 2, Casiraghi 15, L. Russo 6, Vitale 5, Saccà 12, Gulinello 1, Barbera 7, Spina ne, Tolace ne. All.: Minnella.
Arbitri: Giacalone e Lombardo.
Il Gela è riuscito nell’impresa: ha salvato la categoria, ha battuto per la seconda volta in tre gare il Gravina senza grandi patemi e rimarrà in DNC dove ormai è un’habitué. È stata la vittoria dei giovani, di Occhipinti (20 di valutazione, 5/10 da due e 2/2 da tre, 6 rimbalzi), Ventura (5/8 dalla lunga distanza) e Caiola (4/5 da due e 5 falli subiti). È stata la vittoria di una società che è riuscita a salvarsi dal baratro ricostruendo un roster che aveva perso pezzi strada facendo.
Per Gravina discorso all’opposto, una squadra che doveva lottare per qualcosa in più della salvezza si è ritrovata terzultima, ha disputato una gara-2 onorevole, ma al PalaCossiga non è stata mai in partita nel primo tempo, subendo scarti progressivi fino al +17 siglato da Occhipinti; poi ha rimontato fino al -3, ma ha ceduto nei minuti finali. Retrocessa sul campo, bisognerà ora valutare le intenzioni della proprietà per capire come proseguirà il cammino del Gravina, ad appena due anni dal rilancio dell’intero progetto.
La cronaca. Parte, ancora una volta, bene la squadra di coach Barbuto che, così come in gara 1, aggrediscono fin dall’inizio gli avversari, accumulando un vantaggio di 11 punti al termine del primo quarto. Un vantaggio meritato, frutto di una difesa attenta e di ripartenze veloci. Il canovaccio della gara non cambia neanche nella seconda frazione, al contrario, Paganucci e compagni incrementano il vantaggio sulla squadra catanese che trova soltanto nella classe di Casiraghi, gli unici spunti vincenti per evitare un passivo più pesante, mentre i gelesi possono contare sull’ottima vena realizzativa di Orazio Ventura, implacabile dalla linea dei tre punti e dell’imprendibile folletto Giovannino Occhipinti, top scorer dell’incontro con 17 punti. Si va al riposo lungo con i padroni di casa in vantaggio con il punteggio di 45 a 30.
Sembra un tesoretto rassicurante, quello accumulato dai gelesi, un margine di vantaggio in grado di consentire alla squadra di casa di gestire agevolmente gli ultimi 20 minuti. Invece gli ospiti, gradualmente ma inesorabilmente, cominciano a rosicchiare punto su punto agli avversari che cominciano a pagare il grande sforzo di inizio gara. La tensione comincia a diventare palpabile, il suono incessante delle trombe della tifoseria gelese cerca di infondere coraggio alla truppa di coach Barbuto che arretra di fronte agli attacchi precisi dei tiratori del Gravina.
Gli ospiti cominciano a credere nella rimonta, arrivando a sole tre lunghezze di distanza dai gelesi quando mancano una manciata di minuti al termine della gara. Ma è una speranza destinata a spegnersi per il ritorno veemente dei padroni di casa, che trovano le ultime risorse per spingere sull’acceleratore e ricacciare indietro gli avversari. Decisivi i rimbalzi di Dispinzeri, Sabarese e Sorrentino così come la precisione al tiro del tandem Radovanovic e Caiola. Al suono della sirena, il tripudio dei sostenitori di casa accompagna gli abbracci e le urla di soddisfazione dei propri beniamini, consapevoli di aver conquistato una salvezza senza alcun dubbio meritata, frutto della grande forza di volontà di tutto l’ambiente, che ha sempre creduto nel raggiungimento di questo risultato paragonabile alla vittoria di un campionato.
R.B.C.